Lo scorso anno era uscito questo dischetto che meritava un approfondimento.
La band è insieme fin dagli anni ’90 e questo è
il quinto album. Dal quarto hanno abbandonato le sonorità folk
medievali per approfondire temi futuristici. In questo lavoro direi
che sono più attenti a problematiche attuali, sempre in un
contesto visionario e piuttosto teatrale.
Per certi versi è un disco più dark dei precedenti,
ma non vorrei sviarvi, non è oscuro, sono le tematiche affrontate
che raccontano di tensioni legate al mondo della produzione come nell’iniziale
“Indastria” o relazionale come nella mesta “La Tua
Verità”. Le musiche sono cariche di tensioni, come strutture
complesse, che non disdegnano di mescolare l’heavy metal con
un prog moderno ricco di trovate ritmiche e il risultato presenta
una discreta personalità. Anche il cantato in italiano in questo
lavoro mi convince e chi mi legge abitualmente sa che in molti casi
ho manifestato perplessità, in quanto continuo a pensare che
la nostra lingua non si adatti molto al rock, ma mi fa sempre piacere
quando trovo degli artisti che riescono a coniugarlo in modo riuscito.
L’impegno della band profuso in questo Exeligere è stato
grande e i risultati sono all’altezza, sarebbe veramente un
peccato se il pubblico non dovesse sostenere gli Imagin’Aria,
perché meritano tutto il vostro sostegno. GB
Altre recensioni: Esperia
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