Questa volta vorrei cominciare a parlare della realizzazione a partire
dal Packaging, uno sforzo realizzativo che esula dai prodotti odierni.
Un ritorno al piacere di approcciare la musica anche con il tatto
e l’occhio, cosa che si è persa nel tempo con l’uscita
(quasi definitiva, salvo ritorni di fiamma) dell’LP. Autografato
e numerato a mano, esso comprende un booklet di 48 pagine rappresentato
dai dipinti di Berlikete (Marcello Bellina) e dai mosaici di Arend
Wanderlust. Chi sono gli artefici creativi? Claudio Milano (Nichelodeon),
personaggio di spicco nel settore sperimentale italiano, conosciuto
ai più per i suoi approcci vocali anche in stile Demetrio Stratos
e soprattutto da Teatro Della Voce e Marco Tuppo, Musicista e poeta
anche nei Nema Niko e nei Notturno Volgare. In questo viaggio composto
da diciotto brani, si coadiuvano di numerosi artisti, ben sessantadue,
tanti nomi di spicco specialmente nel campo del Progressive Rock come
Trey Gunn , Pat Mastellotto, Elliott Sharp, Walter Calloni, Paolo
Tofani, ma anche Ivan Cattaneo, Nik Turner e a seguire tutti gli altri.
“L’Enfant” è il titolo del primo cd che si
presenta con pirotecniche manifestazioni fonetiche eseguite in lingua
latina. L’ascolto stereofonico esalta il risultato, solo voci
e marimba suonati da Calloni e Cacciola. Il titolo è “The
Simpsons Sing Gounod”.
Divertente come una filastrocca ed ottimamente arrangiata “L’Estasi
Di Santo Nessuno” riporta a noi anche uno degli artisti che
spesso ha saputo deliziarci negli anni con le sue canzoni anche irriverenti,
al confine fra il Punk e la canzonetta, Ivan Cattaneo.
Parole in movimento, sillabate, scandite ed esaltate in “La
Stanza A Sonagli”, un approccio alla struttura canzone differente,
grazie anche all’alternarsi di suoni e strumenti. Squarci di
musica e frequenze in differenti tonalità, una vetrina per
l’ugola di Milano.
Cantata in inglese “Thief Of Toys”, canzone in crescendo
dal profumo antico, scorre sopra un tappeto pianistico solo inseguito
dal sax baritono di Ralph Carney. Guardando un fiore nel ricco libretto
che accompagna il doppio cd, “L’Investigasogni”
scava dentro, trattiene e lascia l’ascolto in sospeso, così
lo stato d’animo. Carillon ed elettronica riportano la mente
ai tempi dell’infanzia in “Menura Latham”, operazione
sperimentale non accademica ma prettamente sensoriale. Suoni per ricordare,
ma non per focalizzare se si tratta di sogno o realtà. Viviane
Houle ci stravolge con la voce in “Gallia#1” in una sensazione
onirica predominante. In“Venus In Furs” ci si accinge
ad ascoltare uno dei momenti migliori del disco, con Mastellotto alla
batteria.
La filastrocca è un arma che Milano adopera spesso, “Dieci
Bambini Cacao” ne è conferma, mentre “Hamelinvoice”
chiude il disco con fragranze mediterranee miscelate a stili vocali
differenti, nuova vetrina per il vocalist.
A questo punto non è certamente difficile intuire cosa attendersi
dal successivo cd2 “Ashima”. Una preghiera accoglie l’ascolto,
“Liberami Tabernacolo Erotico”, in perfetta sintonia con
quanto ascoltato in precedenza. Claudio Milano non è attratto
dallo stile vocale di Stratos in tutto e per tutto, il cantante degli
Area negli ultimi momenti della sua vita ha tentato di avvicinare
il proprio lavoro sulla voce anche alla formula canzone, “1978
Gli Dei Se Ne Vanno, Gli Arrabbiati Restano” ne è gradevole
testimonianza. Quello che in questo monumentale lavoro si percorre
è invece un approccio più duro, ristretto e profondamente
legato al significato suono-parola, quasi una derivazione della lallazione.
“Song To The Siren” è un altro movimento psichedelico
ed etereo, cantato in inglese. Oscuro e spettrale il finale. Ci si
cimenta in spagnolo con “Canciòn Del Jinete” per
poi ritornare alla filastrocca ed alla polifonia in “La Torre
Più Alta”, uno degli impegni fonetici più impegnativi
dell’album. Breve poesia in francese “Plaisir D’Amour”,
mentre “Warszawa” è pressoché il sunto dello
stile InSonar. “Gallia#2” e “Medina” chiudono
il secondo cd con pacatezza e leggiadria.
Ovviamente avrete capito che non si tratta di un lavoro musicale banale
ne tantomeno scontato, serve all’ascolto concentrazione e voglia
di lasciarsi trasportare. Con questo Milano vuole soltanto spiegarci
che la musica è un dono, dunque cogliamolo. MS
|