In
giro da diversi anni gli Ion Vein compaiono in diverse compilation
e anche ad un Prog Power Festival. Dopo ben quattro anni dal loro
debutto discografico eccoli negli scaffali dei dischi con il secondo
e più maturo lavoro. Prodotto egregiamente da Neil Kernon (Queensryche,
Judas Priest, Nevermore) “Reigning Memories” è
un disco dalle grandi potenzialità.
Le evidenti influenze musicali passano dai Queensryche di J. Tate
(anche la voce di Russ Klimczak è ugualmente impostata) ai
Fates Waning, fino a aggiungere i più recenti Balance Of Power.
Si comincia con “Another Life”, che raccoglie il frutto
del lavoro dei famigerati metallici anni ’80, come da manovale.
Le chitarre di Chris Lotesto e di John Malufka sono una buona coppia
di asce. Bello anche il momento centrale rilassato con sviluppo in
crescendo. Incomincia invece con un giro di basso “Spiral Maze”,
quello di Brian Gordon, assieme alla voce di Russ. Chi si mette molto
in evidenza in questo caso è Scott Lang con l’ottimo
lavoro svolto dietro le pelli. I Ion Vein sembrano dare il loro meglio
durante le fughe strumentali dimostrando di avere anche buone idee
compositive. Una bella chitarra classica introduce “The Power
Of You”, ennesima prova di raggiunta compattezza e maturità.
Ma siamo al solito punto del discorso già intrapreso anche
in altre recensioni, perché non ci si sforza un poco ad essere
più personali? Nulla di questo comunque toglie la bellezza
ad un brano di siffatta struttura, si intende…
Il disco prosegue imperterrito su questo binario sino a raggiungere
il lento “Twilight Garden”, bello ma troppo Queensryche
periodo “Promised Land”, con chitarra, voce e sax.
In “Reigning Memories” intersecati fraseggi ripercorrono
gli stereotipi di un genere, il Metal Progressive, ma è con
“Adrian’s Ladder Trilogy pt.1” che i nostri fanno
seriamente. La minisuite suddivisa in tre episodi è veramente
gustosa tanto da costringerci ad annotare il nome Ion Vein nel taccuino
delle grandi promesse.
Trovo troppi accostamenti al gruppo di Tate, speriamo che in un futuro
prossimo si prendano leggermente le distanze, allora avremo a che
fare con storie sicuramente più importanti.
Ispirazione si, ma occhio, il troppo a volte storpia. MS |