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            Ecco un debutto sorprendente… Jil (che sono le iniziali di Jil 
            Is Lucky) è un ragazzo precoce e all’età di dodici 
            anni già accompagna il fratello maggiore in tour suonando il 
            basso, conosce artisti e si fa una certa esperienza. Oggi Jil ha ventitre 
            anni e un gruppo tutto suo che lo accompagna, i Memphis Deput(i)es, 
            con loro incide i quattro brani che ascoltiamo in questo singolo che 
            ce lo presenta.
 Il sound di Jil è sorprendente, non tanto perché sia 
            innovativo (non lo è infatti), ma per la bellezza e la passione 
            musicale che sa trasmettere, si tratta di un mix di cantautori come 
            Leonard Cohen, di certe melodie anni sessanta alla Simon and Garfunkel 
            e di un gusto tutto francese di intendere la musica. I brani proposti 
            sono quattro è il primo è quello omonimo, una canzone 
            dolce e molto raffinata, una vera e propria ballata solare che trasfonde 
            ottimismo, nonostante un tocco di malinconia e un ritmo incalzante. 
            La stessa carica emotiva la ritroviamo nella successiva “To 
            Her Daughter’s Answering Machine”, davvero molto sixties, 
            anche negli arrangiamenti. “I May Be Late” è una 
            canzone romantica e intimista, dove il nostro sembra mettersi a nudo 
            con un certo incantevole pudore. Chiude “Not a Word” un’altra 
            ballad molto romantica e delicata, che conferma il gusto di questo 
            artista per delle melodie semplici e efficaci al tempo stesso.
 
 Jil è un giovane, ma fa musica come si faceva un tempo, con 
            tanta passione, una passione che traspare limpida in questo breve 
            antipasto, il “buongiorno” di quella che ci auguriamo 
            una lunga carriera ricca di soddisfazioni, per lui come autore e per 
            noi come appassionati di musica. GB
 
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