Dirty Hands è il secondo album per i canadesi Johnny Hollow, un trio capace di stupire ed incantare l’ascoltatore come accade sempre più raramente. Il nuovo album è curatissimo sia da un punto grafico, che sonoro e la copertina surreale ci spinge a volerci addentrare nei meandri di questo disco. Il territorio in cui si muovono questi canadesi è il gothic, dal neo classico all’elettronico, con qualche spunto ambient e un cantato onirico molto piacevole, in altri termini è si un disco dark, ma anche molto orecchiabile, cosa che non deve suonare come “poco profondo”, anzi qui sta proprio il pregio, un disco bello da ascoltare, fresco e intenso al tempo stesso.

Apre “Alchemy” che è l’unico brano strumentale, un inquietante ballata dal sapore neo classico, che ci introduce ai segreti dell’album. “Stranger” ci mostra le potenzialità dei Johnny Hollow, un sound carezzevole e oscuro insieme, così anche nella seguente “Die 4 Love”, ma il primo brano più penetrante è “This Hollow World”. Il violoncello e il pianoforte giocano a creare atmosfere surreali e spettrali in “Worse Things”, gli incubi si materializzano e visioni burtoniane cominciano a popolare la stanza, mentre la musica inizia a vorticare come un valzer malsano. Un altro bel brano dal discreto potenziale radiofonico è “Superhero”, non è musica commerciale, ma possiede un giusto mix di gradevolezza e intensità. Buona anche la strana “Boogeyman”, ma tutto il disco si mantiene su livelli ottimi. Mistero, poesia, inquietudine, un miscuglio di luci ed ombre per un disco stregato e seducente.

Che altro dire? I Johnny Hollow sembrano usciti da un film noir e incarnano con grande classe lo spirito dark e gothic, davvero bravi. Penso che siano un gruppo da scoprire e da seguire, perché sono solo all’inizio e hanno già fatto un ottimo album. GB

Sito Web + Altro sito
Per un assaggio: http://www.myspace.com/johnnyhollowmusic