Rock Impressions

Juglans Regia - Visioni Parallele JUGLANS REGIA - Visioni Parallele
Selfproduced
Distribuzione italiana: Akom Productions
Genere: Prog
Support: CD - 2008

Misteri dell’industria discografica! Quotidianamente ci vengono proposte faccine graziose e nulla più (ergo zero contenuti artistici) destinate, in un mercato asfittico, a non lasciare traccia di sé, se non per qualche attimo nei cuori di ansanti adolescenti, eppoi insiemi validissimi come Juglans Regia debbono sbattersi affinchè la loro lodevole proposta goda di un minimo, ribadisco di un minimo, mica si pretende di più, di visibilità. Davvero una vergogna. Ormai attivi dal 1993, quando mossero i primi passi come Raising Fear, proponendo come da monicker sonorità classicamente heavy, per mutare poi appellativo nell’attuale poco dopo la pubblicazione del demo “The last gate”, hanno via via sviluppato un discorso sonoro assai personale, perfezionato con costanza, e sopra tutto mettendosi più volte in discussione (con cambi di line-up e relative pause di riflessione). Una maturità sofferta, e per questo ottenuta con pieno merito, ché dai sacrifici si ottengono quella determinazione e quella fortezza d’animo che sono indispensabili in questo assurdo universo, quello dell’ "intrattenimento", termine che sta strettissimo a questi ragazzi.

“Visioni parallele” rappresenta l’ennesimo traguardo tagliato con successo, se non altro dal punto di vista del contenuto, che in queste canzoni non manca. Una elevata cifra artistica contraddistingue “L’ultimo respiro” (già presente sul CD “Controluce” del 2005), “La sera” ed “I colori nell’aria”, questa ultima con l’ospite Gianni Nepi degli storici Dark Quarterer a prestare la sua esperta ugola. Alessandro Parigi canta con decisione testi distanti anni luce dalle imbarazzanti banalità che da troppi altri ci vengono propinate, magari spacciate per poesia, oggidì, e la sfida dell’italiano, ormai consolidato marchio del gruppo, è agevolmente vinta. Antonello Collini si dimostra chitarrista in possesso di un gusto espressivo notevole, il lavorìo della sezione ritmica (Massimiliano Dionigi al basso e David Carretti alla batteria) è infaticabile, dinamico e precisissimo.

Questo amici miei è rock progressivo del più puro, inteso come ricerca di sonorità raffinate, mai introverse e ripiegate nell’autocompiacimento. La title-track ne è emblematico paradigma, scorrendo fluida nel corso dei suoi otto minuti, fra aperture melodiche di sicura presa e naturalissima esibizione di tecnica, sciorinata con naturalezza da quattro musicisti nel pieno possesso della propria arte comunicativa. Da rilevare la presenza del tastierista Riccardo Iacono, dei Domine, sulla stessa “Visioni parallele” e sulla già citata “I colori nell’aria”. Da contattare! AM


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