Chi vive di A.O.R conosce già il nome di Keagy, cantante e
batterista dei Night Ranger e dei The Mob. Sotto l’occhio vigile
di Jim Peterik (Survivor, Pride Of Lions) il nostro artista si ripresenta
a noi dopo ben sei anni dal debutto di “Time Passes”.
E’ in ottima compagnia, infatti nel disco collaborano personaggi
come Reb Beach alla chitarra solista (Dokken, Whitesnake, Winger,
The Mob) e lo stesso Jim Peterik ad ogni strumento, batteria esclusa
ovviamente. Ci sono anche diversi ospiti, soprattutto chitarristi,
a partire da Tommy Denander, poi Mike Equino e Bruce Gaitsch. Alle
tastiere c’è anche Michael Lardie, al basso Gorge Hawkins
e Kent Slucher alla batteria.
Come da copione l’album si presenta melodico, ma allo stesso
tempo abbastanza Hard, principalmente per l’uso delle chitarre.
I ritornelli sono tutti vincenti e di semplice memorizzazione, a partire
dall’iniziale “I’M Alive” e su questo vige
la legge di Peterik, vera sorgente non solo per Keagy. Come dicevo,
le chitarre sono molto importanti e danno una impronta più
marcata al sound altrimenti troppo leggero della band, ecco dunque
Beach valorizzare pezzi come “Stolen” e “Blink Of
An Eye”. Non mancano neppure attimi più particolari,
si esce del seminato con “Where Are We Now” dai ritmi
tribali, oppure con il lento Country “Everything I Need In A
Woman”. Questo variegare fa guadagnare al disco freschezza ai
danni della monotonia.. A.O.R. di classe anche nella bellissima e
conclusiva “Half A World Away”, a testimonianza di un
gradito ritorno e di una forma smagliante da parte di Kelly.
Sottolineo nuovamente l’importanza della mano di Peterik, ma
questa è solo accademia statistica, cosa importa a noi quando
un disco è più che soddisfacente? La verità è
che “I’M Alive” merita davvero considerazione, con
la speranza poi di non aspettare altri sei anni per ascoltare nuovo
materiale. Disco in lettore e volume alto, please. MS
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