Che bello, finalmente un album dedicato alla saga di Conan il Cimmero,
uno dei personaggi più cari della letteratura fantasy di tutti
i tempi, creato negli anni ’30 dalla fervida penna di Robert
Howard e impersonato sul grande schermo nei primi anni ’80 da
quel bisteccone di Arnold Schwarzenegger. Non so dire se questo sia
il primo disco dedicato alla figura del mitico “barbaro”,
ma questo ha un’importanza relativa.
I californiani Keen of the Crow hanno scelto un argomento piuttosto
impegnativo per il loro debutto discografico (se si esclude il mCD
Premonition), ma che, come succede sempre i questi casi, è
anche un’ottima pubblicità al disco. A dire il vero mi
aspettavo una musica molto vicina a quella dei Manowar, epica e solenne,
maestosa e immaginifica come le storie create da Howard, che da ragazzo
ho divorato, invece la band propone un doom/death metal con cantato
growl che poco ha di epico. Un mefitico mix di Celtic Frost e Candlemass,
con influssi che richiamano anche Primordial e Neurosis. In pratica
si pone l’accento solo sugli aspeti violenti e selvaggi delle
storie, che indubbiamente non mancavano nelle storie di Conan e che
sono emersi anche nelle pellicole a lui dedicate, ma che non erano
di certo gli unici evocati. Devo dire comunque che il sound del gruppo
è convincente ed efficace, un minimo di epicità è
presente nella costruzione dei brani e pezzi come la tirata “The
Eye of the Serpent” o la cadenzata seguente “To Reach
Emptiness”, che mi ha ricordato certi Trouble, non mancheranno
di trovare estimatori.
Personalmente continuo a sperare che prima o poi salti fuori un gruppo
che riprenda questi temi con una musica più teatrale e immaginifica,
intanto tutti i metallari più inossidabili potranno rivivere
le avventure del famoso Cimmero con questo disco intriso di primitiva
brutalità. GB |