Se
io vi faccio i seguenti nomi: Pete trewavas, John Beck, Chris Maitland
e John Mitchel, voi a cosa pensate? Se amate in maniera maniacale
il Progressive mi risponderete subito “…è un nuovo
supergruppo”. Se non li avete mai sentiti nominare allora vi
dico che Pete è il bassista dei Marillion, Beck è il
tastierista degli It Bites, Chris è l’ex batterista dei
Porcupine Tree e Mitchell è il chitarrista degli Arena e dei
The Urbane.
In passato abbiamo assistito a tanti progetti simili fra cui, il più
clamoroso, quello dei Transatlantic e guarda caso fra le sue fila
ritroviamo sempre il buon Pete Trewavas, che sia un artista di qualità
eccelse? Sicuramente è così, ma questa volta c’è
anche lo zampino della casa discografica Inside Out, sempre attenta
a questo tipo di operazioni. Il merito di questa realizzazione va
soprattutto a Mitchell, il quale si è molto prodigato ed ha
lavorato intensamente in modo che tutto ciò si realizzasse
al meglio.
“Pictures” non è un semplice disco di Prog Rock,
ma un vero quadro emozionale. Kino in tedesco significa “Cinema”
(rappresentato in copertina il particolare delle sedie con pop corn
versati sul pavimento) e come tale proietta in noi immagini virtuali
grazie al suono della band. Niente lunghe suite a differenza di altri
supergruppi, solo il primo brano “Losers Day Parade” ha
la durata di nove minuti, per il resto solo minutaggio normale.
Si comincia con una chitarra drammatica e si passa al suono pieno
nel prosieguo, la sezione ritmica è ovviamente rodata e le
tastiere non sono invadenti. I Beatles si affacciano timidamente,
tanto per rimanere legati con la grande musica. Cambi di tempo, ma
la formula canzone è molto rispettata, in più le influenze
dei gruppi madre sono presenti in maniera sbiadita a dimostrazione
che i Kino hanno una propria personalità.
“Letting Go” è ampia e Mitchell si dimostra buon
interprete canoro. La melodia è leggermente malinconica e maledettamente
intrigante, tanto da farci passare tutto l’ascolto ad occhi
chiusi. Arpeggi alla Police nell’inizio di “Leave A Light
On”, altra canzone che conferma la forte personalità
del quartetto, a questo punto devo dire non relegato a semplice progetto
rubasoldi. Le doti tecniche dei singoli componenti non sono sprecate
in inutili e prolisse fughe strumentali, ma impegnate nella causa
del brano con saggezza. “Summing In Women” è un
movimento sonoro di rara bellezza, “People” è un
buon Rock, mentre la dolce “All You See” sembra più
un pezzo dei Marillion periodo Hogharth.
Sinceramente non so voi, ma a me un disco del genere piace scoprirlo
da solo, per questo non voglio rovinarvi più le sorprese e
termino così la mia analisi. “Pictures” è
un disco da avere e spero che la collaborazione non sia terminata
qua, vi prego Kino, proseguite questo film! MS |