La musica di questo quartetto di Benevento non è di certo quella che ha più proseliti. Il Jazz Rock nel nostro paese ha di per se un seguito abbastanza limitato, ma coloro che l’ascoltano lo amano in maniera viscerale. E qui mi riferisco proprio a questi signori, con il debutto dei Koan Quartet avrete da passare un quarantacinque minuti di ottima musica. Non posso relegarli nel Prog, in quanto in questo disco, di sperimentazione ne gira davvero poca, ma sono sicuro che può interessare anche a coloro che fanno dei cambi di tempo lo stile musicale portabandiera.

Il quartetto è formato da Giovanni Francesca (chitarra), Gianluca Grasso (tastiere), Dario Miranda (basso) e da Aldo Galasso (batteria). Nel disco compaiono anche due special guest, il trombettista Chuck Findley (e qui gli amanti del Jazz hanno di che godere) ed il sassofonista Luciano Ciaramella.

I brani sono otto, per una media di cinque minuti e poco più. C’è del funk, come nell’iniziale “Pulsar”, difficile rimanere fermi all’ascolto. Le idee sono davvero ottime, così come la produzione sonora. Una musica che entra nella testa ma che si scarica nel corpo, come accade nella stupenda “Nodo Alla Gola”. Il lavoro della ritmica è importante e sottolinea al meglio la coesità del quartetto, il quale si diverte ad inseguirsi senza mai cadere nell’inutile autocelebrazione. Tecnica a favore del feeling dunque, quello che fuoriesce anche nella dolcissima “Ravionzel”. In alcuni interludi la band sembra fare il verso agli UZEB e questo la dice lunga al riguardo. “Demoni, Meridiani e Notturni” è energia, Jazz Rock davvero bella, specialmente quando Ciaramella interviene con il Sax. “Notturno” viaggia come si deve, come il genere vuole e quando la tromba di Findley suona, allora sono brividi.

Questo debutto è eccellente, un disco che fa la sua bella figura nello scaffale in mezzo ai vostri artisti preferiti, non fate l’errore di ignorarlo, almeno dategli un ascolto preventivo. Alla prossima Koan Quartet! MS