Daisuke
è un virtuoso della chitarra, classe ’80 ha iniziato
col pianoforte a otto anni per poi passare alla chitarra verso i diciassette.
In così poco tempo ha già acquisito una tecnica invidiabile,
del resto è andato a Boston per studiare alla prestigiosa Berklee
dove si è diplomato. Nel 2005 è tornato in Giappone
e oggi insegna a sua volta e fa il turnista, questo è il suo
album di debutto. Con tali precedenti non ci si poteva aspettare altro
che un impressionante virtuoso dello strumento e così è,
Kunita possiede un’abilità sorprendente e regala molte
emozioni col suo chitarrismo effervescente.
Il cd è aperto da un brevissimo intro a cui seguono sette brani
strumentali mediamente lunghi, il genere prescelto è la fusion,
anche abbastanza rock, ma sempre molto jazzata. Il primo è
“Fragments”, dove in nostro attacca subito con un solismo
grintoso, ai limiti dell’hard rock. “On Again, Off Again”
inizia a spostarsi su suoni più morbidi e tranquillizzanti,
ci sono ancora dei grandi numeri di chitarra, con un uso molto ambizioso
delle armonie. Con “Tonal Gravity” la trasformazione e
siamo in pieno campo jazz, con il contributo del pianista Kan Sano
che da un contributo eccellente. “Sharp” ci riporta in
territori fusion, con Daisuke che ci prende gusto a proporre fraseggi
simpatici e più complessi di quanto non sembri, dimostrando
una maestria davvero elevata. “Flat Line” è forse
il brano più ambizioso dell’album e di conseguenza anche
quello meno immediato da assimilare, di certo ci sono dei numeri da
paura. “22 On 22” è ancora molto jazz, anche se
meno ambiziosa della precedente. Sarà per l’intervento
del sax, ma questa piece ricorda molto i Weather Report e chiude con
una ventata di ottimismo il cd.
In fondo non c’è molto di nuovo sotto il sole, c’è
un giovane chitarrista pieno di talento, ma che deve ancora dimostrare
tutto il suo valore, certo è che questo suo debutto lascia
ben sperare, vedremo se coi prossimi lavori saprà emergere
in un mondo pieno di virtuosi molto agguerriti, i numeri ci sono.
GB
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