Greg Lake (King Crimson, ELP) e Geoff Downes (the Buggles, Asia, Yes)
non hanno bisogno di grandi presentazioni, fanno parte a pieno titolo
della storia del rock. I due si incontrano nell’83 e scoprono
di avere molto in comune. Nasce una collaborazione che viene sancita
nelle canzoni che compongono questo cd. Si tratta di sei brani composti
verso la fine degli anni ’80, appena i due hanno una pausa dai
rispettivi progetti. Uno di questi brani finirà nel repertorio
degli Asia e due in quello degli ELP, mentre due sono rimasti inediti
fino ad oggi. Tra l’altro mi piace sottolineare che i brani
sono stati rimasterizzati in Italia da Alberto Callegari negli Elfo
Recording Studios e che le note del cd sono state curate da Max Marchini
di Rockerilla, quindi il disco veste anche i colori nazionali.
Visto gli anni in cui questa musica è stata composta e conoscendo
i due musicisti coinvolti, possiamo intuire il tipo di musica proposta,
ma nonostante questo c’è ugualmente un senso di attesa
e curiosità, perché si tratta di un progetto nato per
amore della musica e l’amore è un sentimento che non
lascia mai indifferenti. La prima traccia “Money Talks”
è una di quelle rimaste inedite e devo dire che la cosa mi
sorprende, perché è un brano epico e anthemico, con
una bella linea melodica vocale. Alcune soluzioni sono pure avventurose,
con le tastiere in bella evidenza, ma c’è anche un bel
solo di chitarra e un finale drammatico, insomma poteva figurare bene
nel repertorio ad esempio degli Asia. “Love Under Fire”
finirà sull’album Aqua degli Asia (1992), è una
canzone romantica, abbastanza radiofonica, bella ma meno avventurosa.
“Affairs of the Heart” troverà posto su Black Moon,
l’album di ritorno degli ELP del (1992), una ballad molto romantica
con tentazioni pomp. Con “Street War” si torna ad esplorare
territori epici e fortemente drammatici, questo brano farà
parte di In The Hot Seat, l’ultimo album in studio degli ELP
(1994), bella questa versione molto intensa. “Check it Out”
è un altro brano tra il pomp e sonorità moderne con
un buon senso drammatico, ma è inferiore ai precedenti, pur
restando su livelli più che dignitosi. Magari se ci avessero
lavorato sopra con un po’ più di convinzione poteva diventare
un gran pezzo. La tentazione di fare ballad radiofoniche non passa
ed ecco la romanticona “Blue Light”, piacevole ma anche
questa meno delle precedenti. In chiusura troviamo un remix di “Love
Under Fire”, non necessario, ma in qualche modo completa il
disco.
Per il materiale proposto e per la linea della produzione, mi sembra
un titolo adatto più ai fans degli Asia, che non a quelli degli
ELP, però è un disco fatto col cuore e in fondo mostra
dove volevano andare questi due musicisti, quindi è un documento
interessante. L’unica pecca è che è un po’
breve. GB
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