Rock Impressions

La Menade - Disumanamente LA MENADE - Disumanamente
Valery Records
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Rock Italiano
Support: CD
- 2014


Quello che andiamo a recensire è il secondo full length della band capitolina tutta al femminile. Nate nel 2000, hanno pubblicato un primo Ep nel 2005, mentre il primo album Male di Luna è uscito nel 2007, poi tanti concerti. Hanno aperto per le storiche Girlschool nel tour del 35esimo, hanno suonato al MEI e al Rock in Roma. E ancora apparizioni nei media (Red Ronnie) e sono apparse nelle soundtrack di film come Tre Metri Sopra il Cielo e Ho Voglia di Te. Insomma anni intensi per queste ragazze, che hanno rafforzato immagine e determinazione.

Il disco apre con “Carne Fragile”, i suoni sono elettronici, l’atmosfera è gotica, poi però entra una sferzata di energia con la sezione ritmica e la chitarra, una botta sonika potente. Durante il cantato tutto si placa, ma la forza passa nelle parole, i testi in italiano sono densi di contenuti, la prima impressione è davvero convincente. Un basso imperioso dà il via alla title track, la batteria è tribale, ottimi i cori, ma ancora convince tutto l’insieme, anche le tastiere sempre molto oscure e tenebrose, queste ragazze spaccano. “Maschere” unisce denuncia sociale e rabbia fatta musica, una corsa serrata, l’album continua a crescere. “Fate di Me” è una ballad molto elettrica, vigorosa, ma anche densa di un romanticismo disperato, mostra anche quanto suonano bene queste ragazze. Altro brano incalzante, che non lascia tregua è la rocciosa “La Differenza”, impressiona la forza espressa, altro che sesso debole. Una tregua? Manco per idea, ecco “Sogni e Lacrime”, parole come carta vetrata e suoni perfetti per il testo. Fedele alla linea dell’album arriva “Nero Caos”, mi piace molto come è incastrato il testo nella musica, alternative metal a cui è difficile resistere. Si prosegue con “L’Assassino”, cadenzata, ma sempre molto dura, seguita da “Boogeyman”, sono brani dall’impatto meno immediato dei precedenti, ma non diminuiscono la tensione del disco. In finale troviamo la versione in inglese di “Nero Caos”, ovviamente è importante avere uno sguardo oltre i patri confini, in fondo la musica di queste musiciste merita una diffusione più ampia.

Che dire ancora? La Menade sono un cataclisma al femminile, delle amazzoni del rock, che non hanno certo nessuna paura di mostrare tutto il loro talento. GB

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