Due terzi dei Focus Indulgens hanno dato vita a questo nuovo progetto,
sempre all’insegna di sonorità oscure. L’artwork
e il nome della formazione non lasciano molti dubbi sulle intenzioni
di questi musicisti toscani. Rispetto al precedente progetto che cercava
di unire il doom più ossianico al prog, questo nuovo si muove
su sonorità NWOBHM, una via di mezzo tra il nostro Paul Chain
e i suoi Death SS e gli Angelwitch.
Se il concetto non fosse già chiaro ecco l’intro che
fuga ogni dubbio, viene letto il Vangelo di Marco su un sottofondo
sepolcrale fatto di tempeste e campane funeree. Il passo è
quello che racconta un esorcismo di Gesù e l’entità
dichiara di chiamarsi appunto “Legione”. Dopo questo tenebroso
inizio parte il primo di sette brani, “The Bishop”. Il
contesto è suggestivo ma sicuramente non originale, la musica
dark conosce diversi interpreti e i Legionem mettono insieme vari
influssi alla ricerca di un risultato credibile piottosto che originale.
Oltre ai nomi già citati, mi vengono in mente gruppi come i
Cloven Hoof, i Witchfynde e i Witchfinder General (mi riferisco ai
primi album di queste formazioni). I toscani danno continuità
alla loro tradizione oscura utilizzando una coreografia che alimenta
il lato oscuro, un buon artwork, testi esoterici, un cantato maligno,
poi tanto nero metallo. Un vero tuffo al cuore per chi ha amato queste
sonorità. In qualche caso il gruppo mi ha anche convinto, come
in “Albertus Albertus”, dove hanno osato soluzioni melodiche
più avventurose, però per lo più ho trovato questo
disco un prodotto di nicchia, che col tempo diventerà un oggetto
da culto, con quotazioni superiori al vero valore artistico del disco.
GB
Artisti correlati: Focus Indulgens
|