Rock Impressions

Legittimo Brigantaggio - Il Cielo degli Esclusi LEGITTIMO BRIGANTAGGIO - Il Cielo degli Esclusi
Cinico Disincanto
Distribuzione italiana: si
Genere: Folk Rock / Combat Rock
Support: CD - 2010


C’erano una volta i cantanti “impegnati”, quelli che usavano la musica per promuovere le proprie opinioni politiche, all’inizio erano i folk singer americani ed erano i primi anni sessanta, nel nostro paese sono arrivati più tardi, in particolare hanno avuto una notevole diffusione negli anni ’70, poi è finito tutto ed è rimasta solo della musica con pochi contenuti “sociali”, discorso a parte meriterebbe il movimento punk, che spesso è stato molto politico e molto underground, in particolare collegato al fenomeno dei centri sociali. Ultimamente qualcosa sta cambiando e stanno tornando, un po’ alla chetichella, nuove formazioni che legano i propri testi a temi politici, fra i maggiori esponenti abbiamo i Modena City Ramblers, che propongono un folk celtico con testi in italiano. I Legittimo Brigantaggio sembrano rifarsi proprio agli MCR, il loro folk non è proprio celtico, ha più un sapore “padano”, condito con lo ska che funziona sempre in questi contesti, a volte mi hanno ricordato anche certe ballate di Massimo Bubola.

Dopo un intro si parte con “Sudore e Fiamme”, emerge subito questo ska padano, la fisarmonica fa la parte del leone. “La Leva Infantile del ‘08” è ancora più legata allo ska, la componente folk comunque fa bella mostra di se. I testi sono sempre molto caustici e ogni tanto colpiscono nel segno. Non si discosta da questo modello il brano seguente, mentre “Mi Lamento” è una ballata dal sapore malinconico, i ritmi sono più pacati, mentre il cantato si avvicina al rap. Il primo brano che mi colpisce veramente è “Il Gioco del Mondo”, sia per le melodie che per il testo, meno politicizzato e più concreto. “Velluto di Pietra” è uno degli episodi che mi ricorda maggiormente Bubola, una ballata dal testo forte e dalla musicalità molto rock. Un altro brano che mi è piaciuto è “Canzone per Franco”. Chiude “Ad Occhi Chiusi”, che nasconde un brano segreto alla fine del cd che ricorda vagamente i recital di Paolini.

Sempre difficile analizzare chi fa politica attraverso la musica, si corre sempre il pericolo di farsi influenzare dalla “parte” con cui si simpatizza, io preferisco chi prende posizione senza essere esplicito, mi ha sempre aiutato di più a riflettere, ma di questi tempi è una buona cosa che ci siano artisti che cercano di far riflettere e non soltanto di “intrattenere. GB


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