C’erano una volta i cantanti “impegnati”, quelli
che usavano la musica per promuovere le proprie opinioni politiche,
all’inizio erano i folk singer americani ed erano i primi anni
sessanta, nel nostro paese sono arrivati più tardi, in particolare
hanno avuto una notevole diffusione negli anni ’70, poi è
finito tutto ed è rimasta solo della musica con pochi contenuti
“sociali”, discorso a parte meriterebbe il movimento punk,
che spesso è stato molto politico e molto underground, in particolare
collegato al fenomeno dei centri sociali. Ultimamente qualcosa sta
cambiando e stanno tornando, un po’ alla chetichella, nuove
formazioni che legano i propri testi a temi politici, fra i maggiori
esponenti abbiamo i Modena City Ramblers, che propongono un folk celtico
con testi in italiano. I Legittimo Brigantaggio sembrano rifarsi proprio
agli MCR, il loro folk non è proprio celtico, ha più
un sapore “padano”, condito con lo ska che funziona sempre
in questi contesti, a volte mi hanno ricordato anche certe ballate
di Massimo Bubola.
Dopo un intro si parte con “Sudore e Fiamme”, emerge subito
questo ska padano, la fisarmonica fa la parte del leone. “La
Leva Infantile del ‘08” è ancora più legata
allo ska, la componente folk comunque fa bella mostra di se. I testi
sono sempre molto caustici e ogni tanto colpiscono nel segno. Non
si discosta da questo modello il brano seguente, mentre “Mi
Lamento” è una ballata dal sapore malinconico, i ritmi
sono più pacati, mentre il cantato si avvicina al rap. Il primo
brano che mi colpisce veramente è “Il Gioco del Mondo”,
sia per le melodie che per il testo, meno politicizzato e più
concreto. “Velluto di Pietra” è uno degli episodi
che mi ricorda maggiormente Bubola, una ballata dal testo forte e
dalla musicalità molto rock. Un altro brano che mi è
piaciuto è “Canzone per Franco”. Chiude “Ad
Occhi Chiusi”, che nasconde un brano segreto alla fine del cd
che ricorda vagamente i recital di Paolini.
Sempre difficile analizzare chi fa politica attraverso la musica,
si corre sempre il pericolo di farsi influenzare dalla “parte”
con cui si simpatizza, io preferisco chi prende posizione senza essere
esplicito, mi ha sempre aiutato di più a riflettere, ma di
questi tempi è una buona cosa che ci siano artisti che cercano
di far riflettere e non soltanto di “intrattenere. GB
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