I
Leitmotiv e il loro splendido "L'Audace Bianco Sporca Il Resto":
disordinate influenze sonore, multiformi essenze e influenze, il rock
nazionale che intreccia culture diverse confezionando diciotto brani
di fattura distinta e validissima.
La poesia trasognante della band pugliese esplode in "Balocchi",
nella vocalità suadente e recitata, e si trasforma nell'appassionata
francese "La Flute Magique", un rock energico e coerente.
Poi "Magno Gaudio Populi" che riprende un po' Il Teatro
Degli Orrori e un po' Caparezza, in variazioni distorte ed affascinanti
e, dopo la delicata "Vizi Pubblici", "Private Virtù",
si palesa la prima parte di "Nuhar", un pop-rock fruibile
e azzeccato. "Puerto Nuevo" è sperimentale e polivalente,
mentre "Lookin' Forward" leggera. "Donca" fa da
contraltare alla malinconia di sonorità del Sud Italia miste
ad un moderno rock creativo, e "Acqua Di Luna" invece mitiga
i toni ricordando a tratti persino Battiato. "Down" è
corale, "24H" simil swing, "E' Già Tardi"
delicata e solo-piano, e "Tango Fluvial (triste, ordinario y
final)" vivace e raziocinante, ispirata e sbarazzina, dichiarativa
e recitata. Infine "Le Bonheur" ricercata, "Talita
Kum" neo-romantica e pop e "Nuhar II" è la poesia
onirica musicale.
Esordio splendido e creativo, che ripesca nella tradizione epr sprofondare
nella realtà contemporanea di suoni e parole, psichedelica
e rock. Da non perdere! IR
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