Rock Impressions

Life - Cocoon LIFE - Cocoon
Angel Air
Distribuzione italiana: -
Genere: AOR
Support: CD - original 1997 - reprint 2010


Robin George fra i tanti progetti che ha messo in piedi c’è anche questo condiviso con Nick Tart (Diamond Head) a metà degli anni ’90, il disco per inciso è stato registrato nel ’95, ma è stato pubblicato nel ’97 su una piccola label, oggi grazie alla volonterosa Angel Air ecco la ristampa su cd con l’aggiunta di alcune bonus. Curiosa la genesi di questo progetto, le note del booklet raccontano di come nel 1980 Robin avesse messo in piedi una band con Pino Palladino (the Who) al basso, Mark Stanway (Magnum) alle tastiere e nientemeno che Pete Wright e Dave Holland (Trapeze), un supergruppo che credo diede vita solo ad un singolo, ma la storia merita di essere ricordata. Probabilmente il periodo non era favorevole al progetto di George e Nick, che è rimasto dimenticato molto a lungo, ma oggi finalmente possiamo recuperarlo senza troppe remore.

Robin ha una sensibilità molto orientata all’hard melodico, lo ha dimostrato praticamente in ogni sua produzione e questo disco non fa eccezione, solo che il taglio è più duro rispetto ad altri titoli, lo si avverte fina dall’iniziale “Dangerous Music”, un titolo che in qualche modo tornerà anche in sue produzioni successive, la grinta di George emerge in un riff tagliente e ricco di inventiva. Stesso discorso per “The Language of Love”, fra ritmiche incalzanti e stacchi pieni di soluzioni melodiche contagiose, ne esce un brano davvero riuscito. Gli inglesi in particolare e gli europei in generale hanno un approccio molto personale all’hard melodico, che di solito è un genere associato quasi esclusivamente agli artisti USA e Canada, e ne escono dei lavori molto spesso originali e personali, come questo che presenta sonorità inedite, in un genere dove tutto sembra sempre molto prevedibile. Così come in “The American Way” o nella title track, brani tutt’altro che convenzionali, ma il concetto è ancora più chiaro nella scanzonata “Freeride”, un brano arioso, che brilla per soluzioni e inventiva. Dei quindici brani presenti in questo cd non ce n’è uno brutto, o sotto la media, un disco ben fatto, che non ha raccolto per il suo valore.

Negli anni Robin George è sempre andato avanti per la sua strada senza mai arrendersi, non credo che il suo nome sia molto conosciuto fuori dai patri confini e non sarebbe davvero male se la sua musica girasse un po’ di più. GB

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Artisti correlati: David Byron Band; Damage Control; Notorius; Robin George and Vix


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