Un cd con una copertina nera rappresentata da stracci manipolati attira
la mia attenzione. Se li guardo bene cambiano significato a seconda
della mia fantasia e si presentano a me con differenti soluzioni.
Da musicologo amante del Prog ci scorgo in alto a sinistra un camaleonte,
è la mia mente distorta dall’amore per i Marillion o
è qualcos’altro che coglie l’attenzione? Non lo
so, fatto sta che mi ha fregato, il disco oramai è nelle mani.
A presentare il prodotto è la label tedesca Progressive Promotion
Records, ultimamente anche sinonimo di qualità, il gioco si
fa sempre più interessante. I musicisti sono i lussemburghesi
Light Damage.
Si formano nel settembre del 2005 durante lo Spirit of ’66 a
Verviers in Belgio grazie all’incontro fra Sèbastien
Pèrignon (tastiere e percussioni) e Stèphane Lecocq
(chitarre). Assieme nutrono l’amore per questo genere musicale
dal nome Progressive Rock, assieme ne parlano tornando a casa e realizzano
il progetto ad oggi completato da Frèdèrik Hardy (basso
e voce), Nicholas John (voce e chtarra) e Thibaut Grappin (batteria).
Inizialmente suonano cover dei Genesis per poi diventare nel tempo
band tribute dei Pink Floyd. Ma tutto questo resta stretto alla band,
che con anni di esperienza alle spalle sente di dire qualcosa di differente,
con la maturità nasce l’esigenza di creare materiale
proprio. Il risultato è “Light Damage”.
L’album è ben registrato, i suoni sono puliti ed equilibrati
(basta ascoltare il suono della bacchetta che tintinna sui piatti
per farsene un idea) ed è formato da sei canzoni di breve,
media e lunga durata, come un album Prog esige. Raccontano la storia
di una persona che perde qualcuno, chi? Nessuno lo sa, ma è
una persona cara di sicuro.
”Eden” apre l'album, è il giorno della perdita
ed un ragazzo va a piedi attraverso la città , verso la strada
di casa. Si sente il rumore della pioggia e delle campane. Il brano
di quasi dieci minuti fa intendere con l’intro che i ragazzi
amano si Pink Floyd ma anche il suono New Prog, impreziosito da un
giro armonico ripetitivo in stile Goblin. Per il resto il brano è
legato alla formula canzone e ben cantato. Il camaleonte che intravedevo
fra gli stracci a questo punto non credo che sia li messo a caso,
specialmente per l’uso delle chitarre e delle tastiere d’accompagnamento.
In " Empty" , il personaggio principale è tornato
a casa e si sente triste, inutile e vuoto dentro . Beve da solo finché
non si addormenta e sogna. Le chitarre ritornano protagoniste, così
gli arpeggi inconfondibili di matrice New Prog, un velato senso di
malinconia accompagna l’ascolto rendendolo intrigante e rappresentativo
del testo.
Un sogno molto intenso, il tipo di sogno dal quale solitamente si
desidera svegliarsi, perché è davvero sgradevole, ma,
allo stesso tempo, si vorrebbe sapere come va a finire, anche se ti
spinge alla follia e questo si chiama “The Supper Of Cyprianus”.
Non è la prima volta che il cantato resta in bilico fra lo
stile fino ad ora nominato ed il Post Rock di Radiohead e Muse. Le
parti strumentali danno una carica in più al brano, fra brevi
assolo e cambi di ritmo. Si arriva ad “Heaven”, un paradiso
falso, quello del cervello del protagonista alterato anche da farmaci
e droghe. La musica descrive le sensazioni, pur restando sempre gradevole
ed ancorata alle melodie, arma vincente dei Light Damage. In “F.H.B.
(For Helpful Buddies)” si vive la sospensione del tempo, in
cui il ragazzo protagonista ricorda tutti gli amici che lo hanno aiutato
ad uscire da questa brutta esperienza di vita. Le atmosfere si placano,
le chitarre sono più sospese per poi crescere nell’insieme
del brano e per chi vi scrive, questo è uno dei momenti più
belli dell’intero lavoro. Infine si ritorna con i piedi per
terra ed il brano “Touched” avvisa di questo, il ragazzo
seppur triste torna alla realtà. Nuovamente cambi di tempo
e crescendo accompagnano l’ascolto e terminano questo debutto
che di certo non passerà inosservato.
I Light Damage ci hanno raccontato una storia attraverso le proprie
corde sentimentali, le loro esperienze e le caratteristiche che li
contraddistinguono, di certo saranno di gradimento a tutti coloro
che seguono con il cuore e la mente i generi da me sottolineati. Buon
debutto ed aspettiamo ulteriori sviluppi, intanto personalmente rischiaccio
il tasto play. Prog e non solo. MS
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