L’importanza di chiamarsi Lolli. E’ un cognome decisamente
rilevante in ambito musicale italiano, Claudio ad esempio è
un cantautore che di certo ha scritto pagine incidenti nella musica
italiana sin dagli anni ‘70 e la cosa di rilevanza è
che sono pagine di certo non banali. Questa deve essere la peculiarità
di chi ha questo cognome, la forte personalità e la voglia
di approfondire il proprio pensiero. Riccardo Lolli infatti è
un artista poliedrico e per chi segue il Progressive Rock italiano,
non è neppure un nome nuovo, in quanto lo si scorge nel gruppo
bolognese Central Unit (tastiera e voce).
Sono serviti davvero molti anni a Lolli per assimilare questo album
di debutto. Oggi è anche grazie al sistema di crowdfunding
che si riescono a fare cose che in situazioni normali cozzerebbero
contro l’impedimento delle difficoltà economiche, così
l’album viene completato e masterizzato negli studi storici
di Abbey Road.
Artistica anche la rappresentazione visiva del cd “Fuori Catalogo”,
realizzata da Stefano W. Pasquini, con un libretto interno esaustivo
e per una volta tanto leggibile! Esso contiene i testi, simpatiche
fotografie e la descrizione di chi suona nei singoli brani.
Attento e sagace osservatore degli eventi, Lolli apre il disco con
“Dopofestival”, una canzone sicuramente diretta musicalmente
parlando, con un ritornello che scalfisce la mente. Acustica “Col
Caldo”, ariosa e dall’approccio Prog anche grazie al flauto
di Alberto Pietropoli. Gli arrangiamenti sono importanti, così
le coralità.
Decisamente unico l’approccio musicale dell’artista, un
interagire con gli stili che non è comune, non è che
si incontrano facilmente dischi in cui passato, presente e futuro
(ricerca) si intersecano in pochi minuti. Perché “Fuori
Catalogo” è questo, un raccordo fra stili e tempi.
Forse molti di voi troveranno affinità con Max Gazzè,
in alcuni frangenti questo potrebbe essere anche veritiero, ma essendo
il tutto molto variegato, fa si che il risultato finale non sia di
facile focalizzazione. Trovo “Me Ne Frega” intelligente
sotto molti punti di vista, con annesso un bel solo di chitarra elettrica.
Testi di vita quotidiana sono scritti con l’occhio di chi è
maturo e saggio, descrivendo l’umanità tecnologica giovanile
con sagacia ed attenzione. Un dialogo descrittivo fra la voce, quella
di Lolli, ed i cori, con domanda e risposta. Di tanto in tanto fa
capolino l’elettronica, tuttavia semplicemente come supporto
alla melodia. Sottolineo anche “Mama” e “Fatemi
Scendere” in versione unplugged.
“Fuori Catalogo” è un disco cantautorale che sicuramente
fa pensare e non vorrei che questo ai tempi d’oggi fosse un
impedimento. L’intelligenza di Lolli lo porta a volte anche
a parlare in un linguaggio quasi Rap, proprio per essere più
diretto e bypassare il problema.
Voi ascoltatelo con attenzione, mentre per Riccardo c’è
da parte mia solo un aggettivo: Creativo. MS
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