Debutto discografico per questo quintetto nipponico dedito ad un jazz
sperimentale molto acido. La loro musica è fatta da dissonaze
sovrapposte all’insegna di una totale improvvisazione. RIO,
free jazz, Canterbury sono le scene a cui questi folli musicisti attingono
a piene mani.
La Vital Records, succursale della Poseidon, tiene a battesimo questi
giovani artististi e produce questo cd composto da tre brani registrati
in studio e tre registrati dal vivo in date diverse fra il 2005 e
il 2006. Quello che si ascolta è un piatto molto indigesto
e difficile da digerire e francamente non penso nemmeno di essere
la persona più adatta a trattare questo tipo di musica. Durante
l’ascolto ho provato un continuo senso di fastiodio e di fatica,
eppure questi ragazzi suonano con grande passione e con una buona
dose tecnica, solo che è musica che non mi comunica niente.
I giapponesi spesso si dimostrano ossessivi fino allo spasimo e lo
fanno anche in musica, esasperano tutto, ma a me piace parecchio la
melodia e l’armonia (che sono due delle tre componenti fondamentali
della musica, l’altra è il ritmo), ma nella proposta
dei Lone Empty Bed ne ho trovato gran che. GB
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