Il mondo delle autoproduzioni si sta arricchedo sempre più di nuove uscite che meritano attenzione, del resto con un mercato in profonda crisi oggi a molti gruppi conviene autoprodursi, anche se questo rende poi più difficile la promozione e la possibilità di essere “notati” nel mare magno che è internet. La nordica Low Budget Orchestra è giunta così al secondo album, ma è ancora un progetto molto underground, che si produce da se i propri dischi. Nonostante il nome, che trovo un po’ ironico, si tratta di una one man band gestita da Mikko Mauranen che si occupa di tutto: composizione, esecuzione, grafica, produzione…, ma il risultato è tutt’altro che disprezzabile.

Lo stile del nostro è uno space rock psichedelico strumentale molto prog con una certa dose di metal, ma non troppo invadente. Ogni tanto fra un brano e l’altro ci sono delle brevi parti recitate. Per essere un prodotto realizzato da un unico musicista il risultato è superiore alle attese, l’unico neo è l’uso della batteria campionata, che non ha mai avuto un bel suono, tanto meno nelle autoproduzioni, ma se si supera questo “limite” la musica non è affatto male. L’album è composto da otto brani di grande respiro, con una chitarra in assoluta libertà, sembra una lunga jam session da ascoltare dall’inizio alla fine, un po’ Hendrix, un po’ Ayreon e un po’ King Crimson, ma le influenze sono tante e si potrebbero citare molti altri nomi. Ma quello che conta è che il livello compositivo è molto piacevole.

Il cd ha un costo davvero contenuto, soli sette euro comprese le spese di spedizione, questo vale anche per il primo album, basta collegarsi al sito dell’artista per trovare le istruzioni. Quando le produzioni indipendenti sono buone, meritano di essere sostenute. GB

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