Chi
si rivede! I rinati Lucifer Was che tanto mi sono piaciuti e sono
stati la ragione per cui sono entrato in contatto con quelli della
Transubstans (fra le mie label preferite!). Il loro mix di Deep Purple,
Jethro Tull e Black Sabbath è assolutamente micidiale. Un dark
rock progressivo e molto hard edged è il succo distillato dai
solchi della produzione di questi musicisti che sono rimasti ancorati
ad un periodo musicale indimenticabile (da ricordare che si sono formati
all’inizio degli anni settanta).
Il nuvo album The Divine Tree parte con un brano molto influenzato
dai Jethro, con un flauto indiavolato che scorrazza fra i riff possenti
delle chitarre. Poi è il turno dei Purple che riemergono con
prepotenza da “Determination”, un brano con bellissime
linee vocali e un ottimo refrain e che è una vera iniezione
di adrenalina, grazie ad un continuo duello fra organo e chitarra,
sound familiar? Molto coinvolgente il groove funky blues di “On
Earth”, un brano di gran classe. Molto cadenzata è “Almost
Home”, siamo in pieno dark sound, salgono fantasmi degli Uriah
Heep di Gipsy, solo la voce solare di Jon Ruder getta qualche luce
su un sound che altrimenti sarebbe davvero cupo. Bello il riffing
serrato e diretto di “The First Mover”, il gruppo mostra
anche il suo lato più tecnico. Con “Crosseyed”
è il turno degli Atmic Rooster ad essere chiamati in causa,
questo brano con quasi undici minuti ci da la misura della forza di
questa band controcorrente, le melodie sono incantevoli, con un intreccio
acustico che si alterne felicemente a parti più elettriche,
gran bel brano. In chiusura troviamo la riproposizione di “On
Earth”, non so se è un errore di stampa del promo, ma
la riascolto volentieri.
Certo i Lucifer Was hanno un sound che continua a rimandare ad altre
più fortunate formazioni, ma in tutte queste citazioni i nostri
suonano convincenti, il loro approccio ai classici suona assolutamente
sincero del resto non si fanno i soldi con questo genere al giorno
d’oggi, ma al di la di questi discorsi a me i Lucifer Was piacciono
un sacco e me li gusto con grande piacere. GB
Altre recensioni: In Anadi's Bower;
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