Rock Impressions

Mad Puppet MAD PUPPET - Masque
WMMS


'Divertente', questa è la prima cosa che mi viene da dire alla fine dell'ascolto di "Masque". Veramente tanta carne al fuoco nel disco di questi ragazzi tirolesi. I Mad Puppet sono un quintetto che si diletta ad interpretare un Prog teatrale, romantico, jazzato e allegro, cosa volere di più?

Mentre nel 1982 gente del calibro di Marillion, Pendragon ed IQ sono pronti per l'invasione del New Prog, questi ragazzi già se ne escono con un lavoro veramente sopra le righe , maturo e pregno di forte personalità, cosa che in questi anni viene a mancare al 99% dei complessi. Difficile associare i Mad Puppet a qualche corrente precisa, in alcuni momenti possono essere avvicinati ai Moody Blues oppure ai Jethro Tull, ma sono solamente dei frangenti. Anche i Neuschwanstein fanno capolino in qua ed in la, ma la Scuola di Canterbury con questo prodotto c'entra poco. Il suono purtroppo non regge l'usura del tempo, si sente che è datato, classico anni '80, ma questa non è totalmente colpa dei Mad Puppet.

Il disco incomincia con "Wild Rushing Waters", l'organo di Manfred Kaufmann fa da sottofondo alla buona voce di Manfred Schweigkofler il tutto per progredire nell'ensamble strumentale dell'intero gruppo. Ottimi gli interventi di Christoph Senoner e della sua chitarra. Il pezzo è molto orecchiabile, facile da memorizzare e questo grazie soprattutto al ritmo sostenuto dalle tastiere. Decisamente una piacevole sorpresa questa prima canzone, ma non è niente in confronto a quello che ci aspetta. La successiva "Look Out" ha profumo di anni '70, nulla di trascendentale, ma veramente raffinata e di buongusto. Ancora una volta devo sottolineare le tastiere ed il bel ritornello che resta più simpatico del precedente. Ma quando comincio a fare le orecchie a questi bei motivetti commerciali,ecco i Mad Puppet che non ti aspetti.

Il terzo pezzo di 9 minuti e mezzo è uno spettacolo teatrale! Apre un clavicembalo , segue un dolcissimo arpeggio di chitarra veramente toccante, Manfred recita il pezzo, non lo canta e quando il gruppo parte veramente, ci viene la pelle d'oca. Sempre precisa la sezione ritmica di Michael Seberich al basso e di Mauro Rossi alla batteria. Fughe strumentali nella parte centrale del brano per poi tornare all'enfasi teatrale iniziale questa volta migliorata da un flauto. Il pezzo finisce così come è iniziato. La voglia che viene è ricominciarlo di nuovo, ma non faccio in tempo a muovermi che ancora un dolce arpeggio di chitarra con flauto mi blocca all'ascolto del quarto brano dal titolo "Icarus Part1". Il gioco comincia a farsi veramente duro, e questa volta fra i solchi fuoriescono i Moody Blues ed i Procol Harum. Non so perché ma avverto nel suono tanto, tanto cuore, quello che in fin dei conti cerco in ogni disco, non mi sembra vero. Mi chiedo a questo punto chi siano questi Mad Puppet e che fine abbiano fatto, ma nemmeno un giretto su internet riesce a soddisfare la mia curiosità. Forse è meglio così, mi piace anche il mistero.... Chissà un domani potrei imbattermi in una loro nuova realise, potrebbe essere una bella sorpresa.

Più Rock la seconda parte dal titolo "Icarus Part 2", ma anche in lei arpeggi e tappeti tastieristici non mancano. Il cantante ci propone pure una performance in falsetto ed il rincorrersi delle voci richiama alla mente i Gentle Giant. Conclude questo bel disco "Wheels Of Time" e questa volta l’ interpretazione vocale è alla Fish. Strano perché i Marillion escono con il loro capolavoro d'esordio solamente un anno dopo ed il suddetto vocalist non è ancora nessuno.

Cosa dire ancora? Credo nulla, forse questo "Masque" non verrà ricordato nella storia, forse non sarà facile neppure reperirlo, ma una cosa è certa, io cercherò tutto di loro! Quando sento il cuore.... chi mi ferma? MS




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