La
copertina di questo cd è diversa dalle solite, spicca il volto
triste e intenso della cantante del gruppo, che è come riflesso
su una superficie bagnata dalla pioggia, niente che lasci veramente
intuire cosa si potrà ascoltare all’interno del cd in
questione. Fin dal primo ascolto però mi sono conto di avere
per le mani un grande lavoro, ricco di classe e di temperamento. Autori
di questo gioiello prog sono i Magenta, una formazione gallese al
terzo album, ma quello che sorprende è che siano ancora molto
poco conosciuti. In effetti il paese che tutti ritengono come la nazione
che ha dato i natali al prog, sia oggi uno dei posti meno prolifici
in questo genere sorpassato dai “rivali” americani e dallo
strapotere svedese e questo costringe i giovani gruppi a lottare con
grande energia per emergere. In questo contesto salta fuori questa
nuova formazione che propone un sound molto interessante che si pone
come crocevia fra la vecchia scuola, in particolare penso ai Genesis,
il new prog e il pop contemporaneo ricordando anche le sperimentazioni
degli ultimi Marillion.
Il riferimento ai Genesis è da notare soprattutto per certe
parti di chitarra, ma il songwriting non ricalca direttamente il gruppo
di Hackett e Gabriel. Christina è una cantante dal grande temperamento,
caso raro di singer femminile nel prog, e interpreta le liriche con
passione, ha un cantato morbido e caldo che scalda il cuore di chi
la ascolta. Le parti musicali sono sospese fra complessità
e melodie semplici e ricercate, un gioco di alternanze ora minimalista
e introspettivo, ora ricco di colori e di ritmi complessi. Molto belle
le parti strumentali che sembrano una colonna sonora delle emozioni
umane. Buono anche il songwriting che non è per niente ripetitivo
e che sa tenere viva l’attenzione con un ottimo mix di parti
più lente e altre più elettriche ed energiche. Quindici
brani di varia lunghezza che, a discapito del titolo, parlano di un
viaggio in America, di solitudini e dei demoni che inseguono, ma alla
fine si torna a casa e ci si guarda indietro. Bello e intenso come
capita raramente di ascoltare.
Il cd esce anche in versione limitata con l’aggiunta dell’Ep
New York Suite che di per se è un vero e proprio album di cinque
pezzi per quaranta minuti ed è molto più prog nel senso
classico del termine, con spunti presi anche dai Gentle Giant. Un
sound molto più epico e dinamico rispetto a quello proposto
su Home, molto più pomposo e meno intimista a dimostrazione
che la vena compositiva del gruppo è veramente varia. Comunque
questo Ep recupera le sonorità dei primi lavori dei Magenta
e si pone come ponte fra questi e il nuovo album. Nonostante queste
differenze New York Suite si propone come il completamento di Home
e i due lavori risultano integrati, non a caso il brano di apertura
di Home “This Life” è anche quello di chiusura
dell’Ep, in versione differente.
I Magenta si candidano ad essere una delle migliori formazioni prog
in circolazione e fa piacere che questi musicisti vengano dall’Inghilterra,
che sia la volta di una nuova rinascita prog? Noi intanto incrociamo
le dita ed è con grande soddisfazione che vi proponiamo questo
titolo. Un cd che non deve assolutamente mancare nella vostra collezione.
GB
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