Mai come in questo caso ho trovato difficile trovare il punto di partenza
per parlare di un disco, tante sono le cose che ci sarebbero da dire
e i dettagli da evidenziare… Allora credo sia giusto dire subito
che Heroes Temporis è un disco spettacolare, si tratta di un’opera
rock con gruppo e orchestra di cento elementi, non è certo
il primo esperimento in questo senso, ma in questo caso il risultato
è particolarmente godibile e riuscito. Il progetto è
stato costruito con il contributo di una moltitudine di artisti, ma
l’idea che ha dato inizio al tutto è venuta a Giancarlo
Trotta (che ha una formazione prevalentemente classica) e Luca Contegiacomo
(che, invece, viene dal prog rock). I due insieme hanno messo in piedi
un progetto molto ambizioso, con l’intento di avvicinare ulteriormente
il mondo della musica classica e quello della musica rock, che incredibilmente
dopo tanti anni e tanti validi tentativi vivono ancora in modo quasi
del tutto separato. Gli appassionati di musica classica continuano
a snobbare il rock e quelli appassionati di rock ascoltano troppo
poca musica classica.
In questo disco sorprendente la fusione dei due generi musicali raggiunge
un livello di perfezione decisamente elevato, le parti elettriche,
molto vicine al metal, si legano perfettametne con quelle eseguite
dall’orchestra, senza soluzione di continuità, del resto
io ho sempre sostenuto che il metal è un genere che si presta
molto ad esperimenti con la musica classica. Ma le strutture musicali
sono molto più prog, che non metal. Poi c’è la
prestazione notevole dei due cantanti, il primo a comparire è
Francesco Napoletano (Fondazione Arena di Verona), che è un
ottimo tenore e la sua interpretazione pulita è impeccabile,
gli fa da contrasto la voce melodica di Ivana Giugliano, che invece
ha una preparazione pop, ma si dimostra interprete molto sensibile.
Trotta e Contegiacomo si occupano entrambe delle tastiere, le parti
di chitarra sono eseguite da Marco Sfogli, che abbiamo apprezzato
al fianco di James LaBrie nel suo ultimo album solista. Al basso troviamo
il talentuoso Randy Coven, un vero virtuoso, insieme a Roberto D’Acquino
(Bennato), mentre alla batteria siede John Macaluso, che in passato
tra i tanti ha prestato il suo talento a Malmsteen. Le parti recitate
sono state interpretate da Matteo Salsano e in un brano troviamo alla
chitarra acustica Simone Gianlorenzi. Giacomo Simonelli dirige la
Bulgarian Symphony Orchestra coi suoi cento elementi, coro compreso,
in definitiva troviamo davvero un nutrito gruppo di ottimi artisti.
Poi c’è la storia narrata, che parla di un uomo che,
attraverso un sogno pieno di simboli, rilegge la propria vita e decide
di cambiarla, inoltre i testi sono in italiano e un altro punto a
favore di questo progetto è che i testi sono molto belli e
funzionano molto bene con la musica, mentre tutti sappiamo bene che,
storicamente, il cantato in italiano è sempre stato il punto
debole delle formazioni nostrane di prog e spesso anche di quelle
rock. La musica che accompagna questo cammino introspettivo è
epica e sountuosa, del resto il titolo “Heroes Temporis”
ci cala in un universo immaginifico che non ha certo bisogno di grandi
commenti. Io ho sempre amato la musica a sfondo epico, di conseguenza
ho particolarmente apprezzato questo album. Ma raccontare le emozioni
che mi ha suscitato l’ascolto di questo cd è arduo, perché
non è mai facile mettere in parole certe sensazioni, per cui
vi invito a scoprire voi stessi le mille sfumature di quest’opera.
Se non lo avete ancora capito, per me “Heroes Temporis”
è un capolavoro, uno di quei dischi che non ti stanchi di riascoltare
e che sono fatti per lasciare un segno profondo nel panorama musicale.
Non so dire se quest’opera avrà la forza di avvicinare
definitivamente il rock e la musica classica, per me questi due generi
sono già uniti e per i Magni Animi Viri anche. Lunga vita alla
musica di qualità! GB
Per
Contatti:
OFFICIAL WEBSITE & STORES: Sito
Web
INFO: Info@magnianimiviri.com
|
Quando
noi italiani decidiamo di impegnarci anima e cuore in un progetto, gran
parte delle volte raggiungiamo risultati strepitosi, questo è
il caso dei Magni Animi Viri. Il supergruppo in analisi proviene da
Battipaglia (SA) ed è all’esordio discografico, forse uno
dei più clamorosi che mi è capitato di ascoltare. Immaginate
cosa può accadere quando il Rock sinfonico, l’Hard Rock,
il Prog, una orchestra (la Bulgarian Symphony Orchestra sif 309) ed
un coro di cento elementi si incontrano! Ebbene si, una volta tanto
siamo al cospetto di una vera Opera Rock e mai come in questo caso il
termine calza così a pennello.
Leggete chi partecipa a questo disco e capirete l’entità
del tutto: In questo sogno sonoro creato da Giancarlo Trotta e Luca
Contegiacomo (Tastiere, pianoforti, Moog e programmazioni), compaiono
nientemeno che Randy Coven (Steve Vai, Mountain, Ark, J.Y. Malmsteen)
al basso, John Macaluso (J.Y. Malmsteen, Vitalij Kuprij, Alex Masi,
Ark) alla batteria, Roberto D’Aquino (Edoardo Bennato, Gigi D’Alessio)
al basso e stick, Marco Sfogli (James La Brie, J. Macaluso, NCCP) alle
chitarre, Ivana Giugliano (Giovanni Mauriello e NCCP) alla voce, Francesco
Napoletano (Tenore Fondazione Arena Di Verona) alla voce, Simone Gianlorenzi
alla chitarra acustica e Matteo Salsano (regista, attore della compagnia
Luca De Filippo).
Voci tenorili dunque, grandiosa quella di Napoletano e semplicemente
da sogno quella di Ivana Giugliano, la quale mi ha dato emozioni che
non provavo più dai tempi dei Matia Bazar. E poi cori in latino
che si intersecano con sonorità Symphony X. Il Prog che scorre
nei brani si accosta a volte a quello strumentale della PFM, ma anche
Dream Theater e Savatage!
“Heroes Temporis” è una centrifuga di emozioni alla
quale bisogna approcciare con la dovuta preparazione mentale. Lungi
da chi ascolta attendersi musica scontata, questo è un vero e
proprio esperimento sonoro ambizioso quanto volete, ma genuino e disarmante.
Rarissimo, oggi come oggi, ascoltare un debutto del genere, neppure
noi addetti ai lavori ce lo potevamo attendere, proprio come un fulmine
a ciel sereno.
Il concept è basato su di un protagonista che intraprende un
viaggio fra coscienza e purificazione, fra la realtà ed il sogno.
Questo tema è difficile ed intricato, ma è ben illustrato
nei testi del lussuoso libretto di sedici pagine! Questa autoproduzione
farà sbiancare parecchi altri prodotti che purtroppo oggi girano
fra gli scaffali dei dischi e soprattutto in internet. Questi sono artisti
che vanno sostenuti, semplicemente perché sono fra i pochi che
tentano nuove strade, sono fra i pochi che tengono in vita il Progressive,
il quale troppo spesso agonizza nelle sferzate della banalità.
Ed il disco? Direte voi, quali sono i brani migliori? In questo caso
sono io che vorrei saperlo. Ogni ascolto cambio parere, non c’è
un pezzo guida a conferma dell’omogeneità del risultato.
Di una cosa sono certo, quando le due voci di Ivana e di Francesco si
incontrano, i brividi scorrono sulla pelle e questo per me è
tutto.
Magni Animi Viri, segnatevi questo nome perché non sono io che
ve lo consiglio, ma è la storia che parla da sola! MS
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