Il
panorama italiano di gothic metal si arricchisce di questa nuova formazione
in cui militano dei nomi eccellenti: Emanuele Rastelli alla voce,
chitarre e tastiere (già Crown Of Autumn con un nuovo disco
in uscita), Mattia Stancioiu alla batteria (Labyrinth) e Massimiliano
Biganzoli al basso (Lagard).
La scelta stilista di questa nuova formazione però è
tutt’altro che scontata o prevedibile. Il loro sound parte da
un intreccio a base di musica medioevale, influssi etnici e gothic
metal con inserti anche sinfonici, in un certo senso sembrano la versione
metal dei Dead Can Dance. Il cantato è in italiano e devo dire
che è espresso con una notevole eleganza, i testi sono un po’
ermetici, ma la voce morbida di Emanuele li rende credibili.
Fin dall’iniziale “Dalla Bocca dell’Inverno”
col suo incedere orientale si respira un’aura fatata, poi entra
la chitarra distorta, ma lo fa senza snaturare la sostanza del brano,
un impeto che è allo stesso tempo forte e delicato. Il disco
possiede anche un certo fervore spirituale, la cui natura non è
sempre esplicità, ma da l’impressione di una tensione
verso qualcosa. Più decisa è “All’Imbrunire”
con il suo riffing e il cantato un po’ strano ma efficace, molto
belli i cori femminili che si integrano con classe al tappeto metal.
Non tutto brilla ed ecco allora l’anonima “Diadema”
che ruota su un giretto etnico poco originale, ma è solo un
attimo poi arriva la ben più interessante “Anastasis”.
Senza voler fare un track by track aggiungo che il disco si mantiene
su ottimi livelli senza uscire dai binari che abbiamo già definito.
Quello che ci hanno proposto i Magnifiqat è un disco insolito,
profondo ed elegante, un mix convincente che non è sempre facile
reperire. GB |