Questa band canadese è giunta al settimo album, una discografia
iniziata nel 2003, quasi vent’anni di scorribande musicali che
trovano in questa nuova uscita una conferma della bontà del
progetto. Il sogno utopico di fare musica sperimentale in un tempo
in cui sembra contare solo il “fast listening”.
Si definiscono electro-psychedelic, ma è musica che esplora
molti generi, troviamo elementi prog rock, jazz, space rock, in altre
parole non ha senso dare delle definizioni troppo strette, perché
questi artisti non si pongono confini.
Questo nuovo album esce dopo una gestazione di sei anni, un tempo
lungo per dar vita ad un disco di grande profondità. È
composto da sei tracce mediamente lunghe, siamo in campo psichedelico,
quindi sono come lunghe jam session, unico filo conduttore la voglia
di esplorare la musica. Possiamo rilevare tracce della kosmiske musik
rielaborate in un contesto attuale, più rock se vogliamo, ma
anche la componente jazz è importante. Sei viaggi intergalattici
di grande efficacia, che portano l’ascoltatore in un’avventura
sonica dalla meta incerta.
Quando si parte per un viaggio, spesso il viaggio è più
importante della meta, soprattutto quando si è in cerca di
profondità. Questo disco è così, non conta il
punto di arrivo, conta come si affronta il percorso, con la consapevolezza
che non saremo più quelli di prima. GB
Altre recensioni: Do5
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