Secondo album per i progressivi Maieutica, che già dal nome
sottolineano aspirazioni e delineano aspettative. Il gruppo vuole
mescolare più elementi musicali tra loro come prog, metal e
gothic, senza porsi limiti o barriere. Il cantato è in italiano
e viene posta una grande attenzione ai testi, che vogliono suscitare
riflessioni profonde. Queste a grandi linee sono le coordinate iniziali,
ma vediamo nel dettaglio cosa ci offrono questi cinque musicisti,
voce, due chitarre, basso e batteria.
L’inizio è misterico, con un giro di basso azzeccato,
il titolo è “Sahara (parte iii)”, troveremo i due
episodi precedenti nel prosieguo del cd. Il giro di chitarre richiama
melodie orientali, mentre il singer Thomas Storaro canta con vigore
le liriche, bella voce. Musica energica, ma ci sono anche parti più
riflessive, l’insieme è buono, anche se il testo mi sembra
un po’ troppo ermetico. “Sidawa” mi sembra più
riuscita, un prog metal moderno, nervoso e potente e il testo è
po’ più scorrevole. “Sesamo” è un
pezzo lento, quasi una ballata, ma con risvolti insoliti, unisce grinta
e dolcezza. Nella strumentale “Sahara (parte ii)” riescono
meglio a rievocare sensazioni orientali, ancora una volta si apprezza
la resa complessiva. “Spezie” è un brano fortemente
ambizioso, il testo è per lo più recitato, ma abbastanza
ermetico, riesce solo in parte a colpire. “Anche per quando
non ci cercheremo più” è uno dei brani che mi
sono piaciuti di più, sembra quasi che la band metta da parte
il suo lato più sofisticato e il risultato mi convince. “Estasi
ed Orrore” mi piacciono molto le parti strumentali, prog metal
post moderno sulla scia di POS e Tool, ma ancora una volta sono i
testi che non mi convincono, anche se l’idea di fondo è
buona, quel “cercami nell’ombra” ripetuto coinvolge.
Si potrebbe applicare quanto detto anche ai brani seguenti, ci sono
dei momenti grandiosi nella conclusione di “Sahara” o
nella teatrale “Maelstorm”.
R.E.S. è un bel disco, suonato bene e cantato bene, con belle
partiture all’insegna di un prog che guarda avanti. Per quanto
mi riguarda preferisco testi meno elaborati e più diretti,
però non nego che in alcuni momenti siano suggestivi. Vedremo
in futuro se la band avrà il carattere giusto per progredire,
la partenza fa ben sperare. GB
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