Sono quasi vent’anni che i Mamamicarburo incendiano i palchi
d’Italia col loro rock diretto e sanguigno, fatto di energia
e di tanta grinta, un po’ ultimi Litfiba, un po’ Negrita,
con un tocco caustico nei testi tutto loro, una formula molto semplice,
ma anche genuinamente rock, strano che non abbiano raccolto negli
anni come altre formazioni simili, ma questo non ha tolto “carburante”
al loro motore ed ecco quindi questo quarto album.
Non ci sono particolari innovazioni nel loro sound, siamo ai limiti
di un Nu Metal, piuttosto contaminato, per cui non sorprende se spuntano
parti con cantato growl che si alternano ad altre più melodiche
e mainstream, su tutto un’abilità esecutiva rodata in
anni e anni di concerti che convince. La formula è quella giusta
e questa impressione si conferma brano dopo brano di questo energizzante
nuovo album.
Dieci sono le composizioni proposte, tutte molto compatte, con un
unico sentire che esplode in testi densi di rabbia e di ironia e una
linea musicale pulsante e impetuosa, densa di un urgenza che vuole
emergere, forse non proprio così radiofonica come il gruppo
avrebbe voluto, ma di sicuro coinvolgente e di facile presa, del resto
il pubblico di oggi è molto più aperto di quello di
alcuni anni fa.
Il gruppo conferma di avere capitalizzato bene la propria esperienza,
anche se è difficile prevedere quanto questo possa bastare
per emergere definitivamente, ma i numeri ci sono tutti e io li preferisco
a tante proposte molto più moscie, che invece hanno avuto maggiore
diffusione, speriamo che le cose stavolta diano loro ragione. GB
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