Tesla Manaf è un chitarrista indonesiano relativamente giovane
e la Moonjune propone in questo cd i suoi due ultimi dischi It’s
All Yours e A Man’s Relationship With His Fragile Area, usciti
in patria rispettivamente nel 2011 e nel 2014. Un viso solare ed un
sorriso contagioso sono il biglietto da visita di questo musicista
sorprendente. La sua è una formazione musicale poliedrica,
che dal rock progressivo, uno dei suoi amori più grandi è
la Mahavisnhu Orchestra, è arrivata ai classici come Bartok
e Penderecki (per me uno dei più grandi geni musicali del ‘900),
con questo background ha sviluppato un sound ricco di influenze.
Il primo disco proposto cronologicamente è l’ultimo,
del resto è il suo lavoro più recente e quindi quello
che lo rappresenta di più. Il primo brano eponimo è
una piccola follia con voce (unico brano del cd dove compare la voce)
e chitarra che si inseguono in virtuosismi free jazz, ottima tecnica.
“Necrofilia” a discapito del titolo è un brano
fusion dall’atmosfera rilassata, molti sono i virtuosismi, l’abilità
chitarristica di Tesla è sorprendente, un suono pulito notevole
con trovate armoniche geniali, ottimo anche il contributo dei musicisti
coinvolti. L’obiettivo di Manf è di usare la chitarra
come fosse una voce e quindi il suo chitarrismo è particolarmente
eloquente, variopinto, ora vivace ora delicato, ma sempre molto vitale.
Composizioni brevi si alternano a pezzi più lunghi e strutturati,
ma ogni traccia nasconde momenti di grande intensità, ovviamente
c’è tantissima improvvisazione, Tesla domina la scena
con la sua creatività, ma si aggiungono il clarinetto e altri
fiati, il contrabbasso, le tastiere e la batteria che si producono
in momenti di grande magia ed è tutto l’insieme a brillare.
Bella anche la scelta delle composizioni, che nell’insieme rendono
sempre piacevole l’ascolto, anche quando ci sono i momenti più
folli.
Il disco seguente (che cronologicamente è anteriore) propone
una fusion più prevedibile, ma sempre molto ben suonata, con
ottime trovate armoniche, spesso influenzate dalla musica tradizionale
locale, che aggiunge un tocco di originalità esotica e rende
tutto più fresco e intrigante, non credo serva dire molto altro,
Tesla è un chitarrista dotato di uno stile ricco e contagioso,
capace di gratificare sia l’ascolto attento ed esigente, che
quello superficiale, in altre parole è musica buona sia come
sottofondo, che per i palati più esigenti e desiderosi di confrontarsi
con proposte lontane dai soliti canoni.
Apprezzo molto la capacità della Moonjune di scoprire tanti
talenti in parti del mondo così diverse e lontane dai soliti
e blasonati circuiti, un’attenzione che è davvero a trecentosessanta
gradi, infatti lavora molto anche con Holdsworth e i Soft Machine
Legacy, ma per me è proprio questa apertura il suo punto di
forza, bisogna sempre allargare i propri orizzonti. GB
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