Electro Rock, New Wave, Indie Rock in questo debutto dei marchigiani
Martin Kleid. La band composta da Sasha Polita (voce, chitarra e programming),
Claudio Santoni (chitarra, Synth), Francesco Pellegrinelli (basso)
e Michele Bellagamba (batteria), si forma nel 2010 e si adopera fra
anni ’80 e ’90, quando Depeche Mode e company mettono
il seme elettronico nel Rock, frutto successivamente colto da Radiohead
ed oggi da Coldplay e Muse su tutti. Ben si adoperano nei ritornelli,
sempre gradevoli e di facile memorizzazione. Nei sette brani cantati
in inglese i riferimenti non esulano, personalmente ci colgo anche
i Placebo.
Quello che noto maggiormente nel loro lavoro è il piacere di
suonare, la solarità, il divertimento che risulta indubbiamente
contagioso. Lo stile inglese ben si addice al modus operandi e se
andiamo a considerare che stiamo parlando di un debutto, beh….
Solo tanto di cappello. Sette brani compongono “8Lights”
e mi colpisce anche la continuità con cui riescono a tenere
alta l’attenzione dell’ascoltatore, grazie a buone melodie,
supporti di chitarra a tratti nervosi ed elettrici e dei gradevoli
interventi di Synth che impreziosiscono il tutto. “Fat Land”
è uno dei momenti migliori del disco, mentre un lieve calo
(se così lo vogliamo chiamare) lo riscontro in “Most
Beautiful Things”, perché indubbiamente stereotipata.
Però questo è il genere, difficile tirare fuori da esso
nuove idee, anche se lo sforzo dei Martin Kleid è notevole.
Non stiamo parlando sicuramente di ragazzi sprovveduti, malgrado la
loro giovane età la sede live è il loro habitat migliore,
li ritroviamo anche agli Eventi Musicali Indipendenti di Arezzo e
Roma e vincono il We Love Festival Marche.
Sasha è di origine russa e riesce perfino a portare la band
in un mini tour proprio nella terra degli Zar, dunque l’esperienza
i ragazzi la stanno facendo sulla propria pelle ed i consensi non
mancano. Altro momento che si lascia apprezzare in maniera particolare
è la più pacata “You Are All That I Need”.
Top brano il conclusivo “Stranger”, per intensità
ed introspettività.
I Martin Kleid sono dunque una nuova realtà da tenere sotto
osservazione e soprattutto da vedere in sede live. Alla band solo
un consiglio, cercate di lavorare ancora di più sulla personalità,
individuare quel qualcosa che vi contraddistingua decisamente dal
calderone delle altre band di settore, magari con qualche inserimento
di nuove strumentazioni (è un esempio ovviamente), allora ne
sentiremo veramente delle belle. Le adeguate melodie le sapete già
comporre, per cui potete solo che crescere. Bravi. MS
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