Dave Martone è uno dei migliori chitarristi canadesi in circolazione
e in questo solo album da il massimo per dimostrarlo. La sua musica
è un rock per lo più strumentale, dalla vitalità
sorprendente, pervaso di fusion e di progressive così ben miscelate
che a volte è difficile dire se siamo di fronte ad un album
di jazz rock o di prog con influssi jazz, ma lascio queste elucubrazioni
ai "super critici", da parte mia penso a godermi questi
dodici brani solari e ricchi di passione.
Attacca il brano "Big Church" che inizialmente presenta
un gioco fra sonorità moderne e hard rock, per poi sfociare
in un intermezzo fusion ed essere di nuovo riprese e sviluppate. Subito
in grande risalto la bravura di tutti i musicisti coinvolti. "Do
Da" ricorda più da vicino Zappa e Vai, ma con una grinta
molto personale.In "What the Hell!" Martone si esibisce
anche all'acustica dimostrando una grande finezza, ma è con
l'elettrica che fa ancora i numeri più spettacolari. "Country
Maniac" è un brano tutto acustico, tanto spettacolare
quanto breve, che tecnica! Negli stili affrontati non può mancare
qualche pennellata blues ed ecco arrivare "Got Da Blues",
un brano notturno e malinconico, adatto per un momento di riflessione
con della grande musica di sottofondo. "Attack of the Celery
Crunchers" flirta con il metal serrato e la techno, un accostamento
ardito, ma dal quale il nostro esce a testa alta.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma penso di avervi già dato
abbastanza motivi per sapere se vale la pena comprare questo CD. GB
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