Rock Impressions

Dave Martone - When Aliens Come DAVE MARTONE - When Aliens Come
Lion Music
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Virtuoso
Support: CD - 2007

Siamo al quarto album per questo rinomato chitarrista canadese, ben cinque anni sono passati dal precedente lavoro A Demon’s Dream e dodici dal primo Shut Up ‘N Listen, di certo non è un artista che ci inonda di usicte e questo in fondo è un merito, inoltre da quanto ascolto questi anni non sono certo passati invano.

When The Aliens Come è un disco ricco di tredici brani per oltre settantacinque minuti di musica sopra le righe. Le composizioni sono veramente varie e toccano gli stili più disparati, senza dimenticare che il nostro esibisce con orgoglio una tecnica da paura. Prog, Metal, Jazz, sperimentazioni elettroniche, crossover, senza l’intento di voler fare scomodi paragoni, direi che Martone è il degno seguace di maestri come Satriani e Vai, con un sound che comunque si distingue da questi due colossi della chitarra moderna. La personalità di Dave alla chitarra è prepotente, vitale, energica, i suoi solos sono delle vere prove di forza, l’unico appunto che gli posso muovere è che a volte la tecnica (mostruosa) prende un po’ il sopravvento, ma davvero Martone tocca i confini delle possibilità espressive dello strumento a cui si è dedicato.

Le traccie proposte in questo album sono fresche, prendete ad esempio “Really Now!” non suona come niente che ho già ascoltato, è un brano variegato che alterna situazioni molto diverse e propone più stili diversi di chitarra tutti fusi mirabilmente insieme, il risultato è sbalorditivo. Dopo tante scorribande il nostro cosa fa? Mette una track ricca di influenze etniche orientali come “Mike Crow’s Mailbox of Doom”, ma quando partono gli attacchi sonici di Martone il pezzo prende connotati alieni, in perfetta sintonia col titolo del disco. Che dire poi dei virtuosismi ultramoderni di “Fumble Fingers” inseriti su un tappeto ritmico metal quasi estremo, sono ancora una volta sbalordito e affascinato. Non mi dilungherò oltre ad analizzare ogni singola traccia, lascio a voi una parte del piacere di scoprire cosa si cela nei solchi di questo incredibile cd. Sappiate comunque che vi serviranno ben più di un ascolto per cogliere tutte le sfumature del chitarrismo spericolato di Martone e non resterete delusi.

Questo è un disco da non ascoltare se si ha il mal di testa, perché richiede una grande lucidità per essere apprezzato. Martone può essere tranquillamente considerato uno dei migliori chitarristi in circolazione e le sue intuizioni rappresentano quanto di meglio si può chiedere ad un chitarrista in questo inizio del nuovo millenio. Ascoltare per credere! GB

Altre recensioni: A Demon's Dream


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