Rock Impressions

Maschine- Rubidium MASCHINE - Rubidium
Insideout
Distribuzione italiana: Spin Go!

Genere: Prog
Support: CD - 2013


È abbastanza raro che la Inside Out pubblichi un disco di debutto, in genere prende in considerazione band che hanno già all’attivo almeno uno o due lavori, ma in questo caso hanno dato fiducia al nuovo progetto del cantante e chitarrista Luke Machin, ma il motivo non è oscuro, Machin e il bassista Daniel Mash hanno suonato per tre anni coi Tangent di Tillison e proprio Andy ha sponsorizzato il loro gruppo alla casa discografica con cui collabora da molto tempo con grandi soddisfazioni. Ecco così che si sono aperte le porte e il loro debutto ha potuto beneficiare dell’esperienza di questa volonterosa label, ricca di proposte in campo prog.

Le danze si aprono con “The Fallen” e subito si viene investiti da una scala di chitarra da virtuoso fanatico, poi parte una sezione di prog metal post moderno, un po primi POS con tanti cambi di tempo e ritmi dispari, quasi si voglia impressionare l’ascoltatore con una aggressione tecnica notevole, per come la vedo io non è proprio una scelta che ammiro. “Rubidium” è più meditativa, ci sono sempre ritmi complessi e un sound post moderno, ma il tasso tecnico è dosato meglio. “Cubixtro” è un brano insolito e molto strano, fra ritmiche latin e una forte impostazione jazz si snoda un brano dinamico e assai poco convenzionale, il primo che veramente mi colpisce, la linea melodica non mi acchiappa, ma almeno lo trovo creativo e personale, il finale in calando alla Shade lo trovo però un po’ deludente. “Invincible” ha un avvio lento, che non dice molto, poi parte un prog arioso e solare, con belle melodie, che contrasta molto con l’inizio dell’album, sembrano due gruppi diversi e la cosa mi fa aumentare la considerazione per questa band, che all’inizio non era molta. “Venga” ha un avvio molto hard prog, tornano presto però sonorità post moderne, è un brano che acchiappa, non immediato, ma dal vivo di certo deve emozionare, uno dei momenti migliori del disco. “Eyes Part.1” è un’altra palestra per virtuosismi sperticati, anche se almeno ha una linea melodica più riconoscibile e apprezzabile, segue “Eyes Part.2” che è molto prog nel senso più classico.

È un debutto e come bisognerebbe sempre fare occorre indulgenza, il gruppo ha espresso un alto tasso tecnico, ora aspettiamo anche delle belle composizioni. GB


Flash Forward Magazine

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