È abbastanza raro che la Inside Out pubblichi un disco di debutto,
in genere prende in considerazione band che hanno già all’attivo
almeno uno o due lavori, ma in questo caso hanno dato fiducia al nuovo
progetto del cantante e chitarrista Luke Machin, ma il motivo non
è oscuro, Machin e il bassista Daniel Mash hanno suonato per
tre anni coi Tangent di Tillison e proprio Andy ha sponsorizzato il
loro gruppo alla casa discografica con cui collabora da molto tempo
con grandi soddisfazioni. Ecco così che si sono aperte le porte
e il loro debutto ha potuto beneficiare dell’esperienza di questa
volonterosa label, ricca di proposte in campo prog.
Le danze si aprono con “The Fallen” e subito si viene
investiti da una scala di chitarra da virtuoso fanatico, poi parte
una sezione di prog metal post moderno, un po primi POS con tanti
cambi di tempo e ritmi dispari, quasi si voglia impressionare l’ascoltatore
con una aggressione tecnica notevole, per come la vedo io non è
proprio una scelta che ammiro. “Rubidium” è più
meditativa, ci sono sempre ritmi complessi e un sound post moderno,
ma il tasso tecnico è dosato meglio. “Cubixtro”
è un brano insolito e molto strano, fra ritmiche latin e una
forte impostazione jazz si snoda un brano dinamico e assai poco convenzionale,
il primo che veramente mi colpisce, la linea melodica non mi acchiappa,
ma almeno lo trovo creativo e personale, il finale in calando alla
Shade lo trovo però un po’ deludente. “Invincible”
ha un avvio lento, che non dice molto, poi parte un prog arioso e
solare, con belle melodie, che contrasta molto con l’inizio
dell’album, sembrano due gruppi diversi e la cosa mi fa aumentare
la considerazione per questa band, che all’inizio non era molta.
“Venga” ha un avvio molto hard prog, tornano presto però
sonorità post moderne, è un brano che acchiappa, non
immediato, ma dal vivo di certo deve emozionare, uno dei momenti migliori
del disco. “Eyes Part.1” è un’altra palestra
per virtuosismi sperticati, anche se almeno ha una linea melodica
più riconoscibile e apprezzabile, segue “Eyes Part.2”
che è molto prog nel senso più classico.
È un debutto e come bisognerebbe sempre fare occorre indulgenza,
il gruppo ha espresso un alto tasso tecnico, ora aspettiamo anche
delle belle composizioni. GB
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