Dietro
questa misteriosa sigla si celano le personalità del chitarrista
Alex Masi, del bassista Randy Coven e del batterista John Macaluso.
Masi e Coven sono due nomi ben noti nel panorama dei virtuosi, Masi
in particolare ha lasciato da anni l'Italia per cercare di lasciare
un segno con il suo strumento e bisogna riconoscere che c'è
riuscito, Coven insieme a Sheehan e Hamm è uno dei migliori
bassisti del circuito rock, uno dei pochi in grado di dare alle stampe
dei dischi solisti di grande valore, con due simili virtuosi anche
il drummer non poteva essere da meno e infatti Macaluso sciorina una
serie impressionante di virtuosismi per il piacere delle nostre orecchie,
ma non conosco il suo passato artistico.
Gli MCM sono un power trio strumentale che propone una fusion molto
dura e tecnica, ma anche molto emozionante e ricca di feeling. Undici
brani che viaggiano ad alta velocità fin dall'iniziale brano
omonimo che ci mostra subito quanto i nostri siano agguerriti. Jazz,
hard rock e funky si fondono in modo sorprendente e inatteso, per
certi versi mi ricordano un incrocio fra i Liquid Tension Experiment
e i Niacin, ma il sound è molto diverso, un po' più
tecnico e metal quello dei LTE, mentre è un po' più
jazz quello dei Niacin e inoltre qui non ci sono tastiere. I titoli
dei brani scorrono, ma si continua a viaggiare spediti con i tre musicisti
che si prodigano in passaggi veramente belli.
Non c'è un brano brutto, non c'è un calo di tensione,
è veramente un bel disco. Ovvio che non è musica facile,
dopo il settimo pezzo qualcuno si può anche annoiare, ma questi
musicisti suonano alla grande. GB
Altre recensioni: 1.900 Hard Times
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