Di Marco Minnemann (The Aristocrats) sappiamo molto, è uno
dei batteristi più in amati, ha collaborato a molti progetti
e lo abbiamo visto anche spesso dal vivo. Randy McStine è un
polistrumentista, ancora relativamente poco conosciuto, il cui nome
sta circolando per le sue collaborazioni con membri dei King Crimson,
Porcupine Tree, King’s X, Tears For Fears e Satriani. I due
si sono incontrati nel 2018 e hanno scoperto di avere molti interessi
musicali condivisi, così è nata la voglia di fare musica
insieme. Questo album in origine doveva essere solo un Ep, ma se è
vero che l’appetito vien mangiando, Marco e Randy lavorando
insieme hanno partorito un disco intero.
Stiamo parlando di due virtuosi, che ovviamente mettono mano a musica
di livello superiore, ricca di tecnicismi e passaggi folgoranti, ma
sono anche artisti attenti alla necessità di ascoltare musica
che sia piacevole. Puoi stordire l’ascoltatore con magie e prodezze,
ma se non c’è della sostanza alla fine resta una cosa
molto fine a sé stessa, questo disco è costruito per
piacere, ogni arricchimento “tecnico” è mediato
dalla sana voglia di intrattenere il pubblico, che in ogni caso si
deve divertire e non solo pensare a “quanto sono bravi”.
I due ci riescono e consegnano un album moderno, fresco, pazzesco
e… divertente, perché chi ascolta ha bisogno anche di
un po’ di leggerezza, come siano riusciti ad unire vorticose
parti strumentali da cardiopalma a belle melodie ce lo dovranno spiegare,
ma questo è un prodotto soprattutto buono da ascoltare. GB
Altre recensioni: II
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