Anche se probabilmente non c’entra nulla, Il Mio Reato mi ricorda
molto la Carica dei 101, in particolare la scena in cui i due maldestri
malfattori guardano un improbabile programma televisivo con questo
titolo, ma in questo caso è il titolo scelto dai giovani siciliani
Melissa Swam per il loro album di debutto, che era stato preceduto
da un Ep uscito ad inizio 2014 dal titolo “Rimozione Forzata”.
Giovane gruppo di cinque elementi, voce, due chitarre, basso e batteria,
si destreggiano tra brit pop e cantautorato ricercato.
L’album è composto da nove brani tutti molto simili come
impostazione, un rock pulsante, talvolta energico, talvolta poetico,
con testi abbastanza ricercati cantati in italiano. Le chitarre non
sono mai troppo distorte, per questo la vicinanza con la scena inglese
viene facilmente in mente. Il sound è fresco, frizzante, anche
se non proprio originale, la dipendenza coi gruppi d’oltre manica
è sensibile, ma in un debutto ci sta. Il lato debole del gruppo
a mio parere sono le prestazioni vocali, non che manchi voce al singer,
ma i testi mi sono apparsi spesso deboli e poco penetranti, ci sono
dei buoni spunti e alcuni pezzi funzionano meglio di altri come “Pallida
Roma”, mentre ad esempio non mi convince il singolo estratto
“Taxi”, che anche se ha un bel giro armonico, ha un testo
debole, poi ci sono pezzi che proprio ho faticato ad apprezzare come
ad esempio “Nuvole”. Le musiche andrebbero un po’
enfatizzate, servirebbe un po’ più di potenza, perché
certi passaggi non sono male, nel complesso ci sono buoni spunti su
cui lavorare.
Mi piace il rock cantato in italiano e sono contento quando sento
giovani gruppi, come i Melissa Swam, che provano a far funzionare
la nostra lingua con questo genere musicale, che è sempre stato
ostico per noi. Questo disco è acerbo, ma mostra delle buone
potenzialità. GB
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