Sono passati cinque anni dalla pubblicazione dell’album di debutto
di questa band genovese, che ritorna con un nuovo disco proseguendo
il cammino che, come sappiamo, è iniziato tanti anni fa. La
musica segue la direzione del lavoro precedente, un prog ricco di
influenze e che guarda al presente, con suoni attuali. La costruzione
delle linee vocali rappresenta uno dei punti di forza di questa formazione.
Il disco si snoda lungo sette brani complessi e ricchi di atmosfere.
Le parti strumentali sono davvero interessanti e rappresentano la
forza del disco. A parte il brano di apertura Vernice, questa volta
ho trovato le parti vocali meno incisive rispetto al debutto. Non
voglio essere frainteso, la band ha fatto un gran lavoro, ci sono
passaggi vocali complessi, che mettono alla prova le capacità
della cantante Emanuela, ma ho avuto l’impressione che si sia
voluto stupire l’ascoltatore sfidando la sua capacità
di ascolto, più che offrirgli un porto sicuro in cui rilassarsi
in un ascolto senza rischi.
Un po’ di sana velleità artistica non guasta, anche se
il confine che separa un disco riuscito da uno ambizioso è
molto sottile. In questo album la band gioca in questo spazio impalpabile,
gioia per chi predilige ascolti esigenti. GB
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