I Grossetani Merme, ossia Mario Poli Corsi (batteria), Francesco Pellitteri
(basso), e Michele Lipparini (chitarra), esordiscono con un vigoroso
live registrato il 15 maggio 2010 al LT. Deckard’s Studio. Si
affacciano nella scena musicale con le idee gia chiare, almeno per
quello che concerne il carattere che sembra essersi forgiato dai numerosi
ascolti di King Crimson, quelli più recenti e nervosi del periodo
“Thrack”. La voglia di destabilizzare l’ascoltatore
e di divertirlo (come ad esempio con i titoli dei brani) allo stesso
tempo è palese, proprio a questo servono i numerosi stop &
go ed i cambi di tempo.
Tuttavia il loro divertimento è anche il nostro, almeno per
chi come me è aperto alle soluzioni più strampalate
nel mondo del Prog. Il live si apre con “Vieni Via Da Li, C’Ho
Seminato Ora”, simpatico titolo, ma quando parte la musica c’è
poco da ridere. Nella ossessione “relativa” i Merme disturbano
la quiete mentale con lucida esecuzione. Al primo ascolto i suoni
risultano rozzi, ma così non è, la pulizia tecnica ed
esecutiva la raccontano giusta. “T’odio” si apre
con il greve basso di Pellitteri per poi evolversi in un Math Rock
architettato per esprimere al meglio le doti chitarristiche di Lipparini.
Ovviamente in un trio Rock la ritmica è fondamentale, per cui
gli ingranaggi per girare a dovere devono necessariamente essere oliati
e la coppia basso e batteria lo dimostra a pieno. Non si resta indifferenti
avanti a “Ero A Boston A Farmi L’Unghie De Piedi Quando….”
, tuttavia è chiaro che per i Merme il titolo del brano è
un fattore secondario, a loro interessa la sostanza sonora e qui il
sound è ancora più greve e cadenzato. Questione di attimi,
poi si riparte ruggendo sopra gli strumenti. “Malta Me Lo Plendi
Il Fucile” (Hi…Hi…Hi…) ha reminescenze primi
Porcupine Tree, ma sono solamente fugaci sensazioni perché
nella musica, tutto è effettivamente relativo.
Giochi di luce ed ombre si riflettono nella lavagna mentale di chi
ascolta. “Morto T’Ammazzo” è più vigorosa,
tanto da farci battere il piede a ritmo a nostra insaputa. Trascinante
e goliardica. “Distributore Di Ladro” spara in fronte
senza lasciare scampo. Qui il trio viaggia forte e coinvolge di più
che in altri episodi. “Ottember Rein” ripete i clichè
sino ad ora descritti pur risultando a tratti orecchiabile. Il live
si chiude con il codice fiscale di una bestemmia “PRCMDN”!
Sembra che questi giovani debbano sfogarsi di più con la musica
….
Resta il fatto che sanno picchiare gli strumenti, senza se e senza
ma. Per i meno propensi ai King Crimson sconsiglio il disco, per tutti
gli altri…. Granitici! MS
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