Ecco il disco che non ti aspetti, dopo tanti dischi clone di questo
o quel gruppo di successo, finalmente un disco di grande prog metal
che non suona come qualcosa di già sentito. Il gruppo è
formato dal chitarrista Chris Mangold, che tiene le redini del progetto,
Corey Brown alle vocals (già con Magnitude 9, Balance of Power
e Psycho Drama), al basso e tastiere c’è Ian Ringler
(anche lui Magnitude 9 e Psycho Drama) e alla batteria ci sono Doug
Brown e Bill Mangold.
A Journey in Paris è un concept album incentrato sulle metropolitane
di Parigi dove incontriamo Mihael ed Ann, due personaggi dispersi
in un fiume di persone sempre in movimento, un disco notturno, carico
di nervosismo e di inquietudine, alcune parti sono molto teatrali
ed epiche con una buona dose di soluzioni tecniche di grande impatto.
La tecnica dei Metro Society però è sempre funzionale
ad uno stile compositivo complesso ed inquietante, dove il buio è
una metafora della complessità delle relazioni umane al giorno
d’oggi, per cui è più facile fare amicizie “virtuali”
che non nei luoghi d’incontro, che in realtà sono proprio
i luoghi dove si consumano le solitudini più terribili. Proprio
come le metropolitane la musica dei Metro Society è labirintica,
oscura e mischia passione a complessità. Bravo Brown a interpretare
i vari brani con una voce che cambia a seconda delle situazioni e
del dipanarsi della storia. Il disco supera i settanta minuti quindi
risulta difficile riassumere tutti gli ingredienti, ma posso assicurarvi
che merita tutta la vostra attenzione.
È bello ogni tanto vedere che anche dal panorama underground
nascono dei fiori, forse sarà un po’ più difficile
poterli cogliere, ma vi assicuro che ne vale la pena. GB
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