Rock Impressions
 

INTERVISTA AI MIND KEY
di Massimo Salari

Ciao Lele, presentaci i Mind Key, come sono nati?
Ciao a tutti, i Mind Key sono nati grazie a Dario De Cicco (Tastiere) e a Emanuele Coltella (chitarre) nel 1999. La passione per i Symphony X, i Dream Theater , Planet X e Royal Hunt è grande, così decidono di suonare questo genere di musica. Poi cercando in giro hanno reclutato me, Andrea Stipa (batteria) e Marco Basile (voce) che ha cantato nel disco. Prima di me al basso suonava per un periodo Francesco Mormile. Ora però abbiamo un nuovo cantante, Aurelio Fierro, nipote del famoso cantante napoletano Elio Fierro. Credimi , le tonalità sono incredibili, un misto fra Coverdale e R.J. Dio! Sicuramente è il cantante che ci servirà per fare il cosiddetto salto di qualità. Lo potrete apprezzare nel secondo nostro video appena girato in questo periodo. Mario comunque ha scelto di lasciare i Mind Key senza problemi per andare, come dice lui, alla scoperta di nuovi lidi. Ovviamente gli auguriamo ogni bene.
Comunque ad essere precisi, noi nasciamo prettamente come gruppo live.

Ascoltando “Journey Of A Rough Diamond” sembra che i Dream Theater di “Awake” siano i più importanti nella vostra direzione stilistica, cosa mi dici?
Personalmente ti dico di no, amo molto di più “Scenes From A Memory” , mi fa letteralmente impazzire, ci sono pezzi che mi fanno venire i brividi. Però se devo citarti il mio gruppo preferito, anche se non sono Progressive, sono gli Iron Maiden. Comunque la tua considerazione non è del tutto sbagliata, quel disco è veramente strabiliante e piace anche ad altri componenti del gruppo.

Invece nella canzone “Lord Of The Files” certe ritmiche mi fanno venire in mente i Celtic Frost di “Vanity/Nemesis”, non è che per caso sono un altro gruppo che in qualche modo ha influenzato il vostro sound?
No, assolutamente, non mi sembra che i Celtic Frost rientrino nei nostri gusti musicali, o almeno nei miei. Non li conosco così profondamente per poterti rispondere adeguatamente. Mi spiace. Comunque grazie ugualmente dell’accostamento, fa sempre piacere sentirsi paragonati a qualcuno che ha fatto la storia. Non vorrei parlare a nome di tutta la band, ma credo che neppure gli altri componenti conoscano approfonditamente questo gruppo, poi mi posso anche sbagliare.

Mind Key, il nome che vi siete scelti è un invito ad aprire la mente?
Esatto, hai proprio centrato il significato, anche se poi in verità alle origini non eravamo proprio tutti d’accordo nello scegliere questo nome. Ma alla fine, come in tutti i contesti democratici, la maggioranza vince. Diciamo aprire la mente su tutto ciò che ci accade intorno, migliorarsi e crescere. La società deve migliorarsi! Aprire la mente anche in ambito musicale, insomma un insieme di cose, e poi è un nome anche affascinante, non trovi?

Certo, bella anche la copertina del disco, di chi è?
Grazie, ti piace? E’ di salvatore Salierno, segnalatoci poi dalla nostra stessa casa discografica Frontiers. Personalmente piace molto anche a me, rappresenta a pieno il sound Mind Key.
E’ un puzzle di immagini prese in qua ed in là senza un idea precisa, ma nell’insieme è proprio giusto. Non chiedermi chi è la ragazza rappresentata perché non lo sò. (peccato)

A Proposito di Frontiers, come vi hanno contattato?
Ci hanno conosciuto tramite il demo “Welcome To Another Reality” del 2000, ma è successa una cosa veramente strana, l’indirizzo e-mail scritto nello stesso era sbagliato e Dario è venuto a sapere del contratto che avevamo avuto, solamente per puro caso da una amica che conosceva a sua volta Mario De Riso qui alla Frontiers! Altrimenti non avremmo mai saputo niente…. Che storia.

Suonerete addirittura in un concerto assieme ai Dream Theater stessi, che cosa vi aspettate da questa esperienza?
Mamma mia, cosa devo dirti, che emozione, non vediamo l’ora di andare li e di fare una prestazione allucinante! Ma forse ancora ce ne dobbiamo rendere conto. Un bel sogno, non svegliateci. Sicuramente ci arricchiremo molto da quell’esperienza, comunque essa sia. Per ora proviamo , proviamo…. Siamo felici come dei bambini.

Parliamo anche di questo Metal Progressive che sembra avere pochi proseliti ma buoni, specialmente qui in Italia. Tu cosa ne pensi?
Credo che il Metal Progressive al pubblico italiano piaccia molto, per cultura stessa, poi come lo abbiamo presentato noi non è neppure troppo “standardizzato”. Certo è che abbiamo cercato in tutti i modi di dare una impressione al disco molto variegata, anche se molto debitrice ai suddetti Dream Theater. E poi mode in campo Metal ne sono passate tante, sino ad arrivare oggi al Nu Metal, speriamo che prima o poi anche il Prog prenda campo, perché no?

E del Progressive classico cosa mi dici?
Ti dico che è un genere che ammiro molto, specialmente i gruppi classici, ma la mia indole come avrai capito è più aggressiva e quindi non sono un grande intenditore. Ma ti ripeto che non disdegno.

Ma in futuro, verso quale direzione si dirigeranno i Mind Key?
Sai, non posso dirtelo ancora, perché noi cerchiamo sempre cose nuove, non è che ci etichettiamo. Quando andiamo in sala, cerchiamo di suonare solo dei pezzi nuovi e se ci piacciono vanno bene cosi. Ognuno porta con se un’idea e poi insieme la elaboriamo, tutto qui. Siamo aperti a musicare anche avvenimenti veramente accaduti, perché no, siamo Mind Key non a caso, quello che ci viene lo mettiamo a terra senza alcun tipo di tabù.
L’importante è mantenere la freschezza e la sincerità.

A che cosa vi siete ispirati nella stesura di “Journey Of A Rough Diamond”?
Ci siamo ispirati al viaggio fantastico di un diamante grezzo, perché come ti ho gia detto, noi non cerchiamo di proporre un genere nuovo , però quello che facciamo lo trattiamo a modo nostro. Il diamante non rappresenta altro che la purezza, quello che potremmo diventare in un ipotetico futuro, senza falsa modestia! Ora è estremamente grezzo, ma ci stiamo provando, siamo partiti e vedremo se un giorno questo può diventare un diamante puro. Hai visto mai?

Quale è la piaga che imperversa nel mondo musicale, ossia, perché c’è la crisi del disco?
Ovviamente la piaga è il prezzo del cd! Non proprio internet come molti vogliono far credere. Credo che a chiunque piaccia tenere in casa un bel disco originale con tanto di copertina e testi inclusi, che si senta bene e non come un mp3. Ma c’è anche da dire che in qualche caso internet ha fatto qualche danno… è un arma a doppio taglio, utile per farsi conoscere nell’intero mondo ma che ti sa togliere dei soldi quando da la possibilità di scaricare interi album. Chi ha più buon senso l’adoperi, in fondo va bene così.

Invece il Metal di oggi come lo vedi?
Lo vedo molto confuso, credimi. Ci sono troppi sotto generi (Black, Dark, Power, Nu, Prog e chi più ne ha più ne metta….), però per quanto ci siano persone che dicono che il movimento stia finendo, io invece lo vedo sempre forte. Esiste da più di trent’anni non a caso, figuriamoci se muore! Capitano anche degli episodi di cronaca che possono condurre a fare di tutta l’erba un fascio e questo è un peccato. Il Metal è a volte associato ad episodi di violenza anche religiosa che penalizza l’intero genere. Chi ha cervello lo usi. Comunque effettivamente esistono troppe etichette , forse è il caso di darsi una regolata.

Secondo te, si potrebbe inventare oggi un nuovo genere musicale?
Penso proprio di si, diciamo che le fonti ispiratrici sono più o meno quelle, non voglio dire che il Metal abbia gia detto tutto, i padri hanno dettato la strada da intraprendere, poi ognuno di noi può metterci del suo, quindi si può fare sempre qualcosa di nuovo. E se poi non è qualcosa di nuovo è sicuramente qualcosa di meglio. L’evoluzione è in continuo fermento. E’ pure vero che non tutti i giorni si inventa qualcosa, l’importante è credere in quel che si fa, se ci credi tu è sicuramente qualcosa di unico. Basta guardare anni addietro per capire come si è evoluto il Metal. Sicuramente il processo evolutivo continua, anche se lentamente.

Ci sono gruppi italiani che stimi in particolare?
Personalmente amo molto Vasco Rossi. Per un breve periodo, di un solo album, ho apprezzato pure i Labyrinth. Per quello che riguarda il progressive non c’è un gruppo in particolare che mi colpisce, sono molti, invece straniero sicuramente i SymphonY X.
Amo molto le loro canzoni e l’energia che sanno darti. Per me sono un icona.

Tornando al vostro disco, a quale canzone sei più affezionato?
Personalmente a due: “ Secret Dream” e “ Lord Of The Files “ perché sono i brani che rispecchiano di più la mia personalità. Mi piace molto la grinta che riesce a tirarmi fuori, non so se mi spiego. Mi piacciono molto anche le ballads che scriviamo ma dubito che in futuro ne metteremo più di un paio a cd, i Mind Key sono abbastanza duri.

(A questo punto ci raggiunge nella conversazione pure Dario De Cicco, bloccato in precedenza dal traffico napoletano.)

Ciao Dario, adopereresti mai il Mellotron in un tuo futuro brano?
Ciao, per il momento credo proprio di no, non credo, ma in un futuro non si può mai sapere, mai porsi un limite. Per il momento lo credo improbabile.

Cosa hanno in programma i Mind Key in questi giorni?
Suonare, suonare, e ancora suonare dal vivo! Questa è la nostra filosofia di vita, dopo la data con i Dream Theater suoneremo ancora a Caserta, ma non vediamo l’ora di suonare proprio dappertutto, veramente ovunque! La nostra vita è proprio il contatto con la gente, non ci basta mai, più che suonare in studio. Ci nutriamo di energia e questa ci serve per le future ispirazioni.

In “Journey Of A Rough Diamond” ci sono pure delle mini suite lunghe anche undici minuti, in futuro pensate di abbandonare l’idea di comporre brani così prolissi oppure continuerete su questa strada?
Guarda, hai colto proprio nel segno, abbiamo da poco trattato quest’argomento e siamo giunti alla conclusione di fare dei pezzi un poco più brevi. Vedremo in seguito cosa succederà, come la prenderanno i nostri fans. Diciamo che ci avvicineremo di più alla formula canzone anche se non vogliamo commercializzarci troppo. Ovviamente è salvaguardata l’impronta aggressiva dei Mind Key, su questo potete stare tranquilli!

Cosa mi dite della scena napoletana?
Accidenti, che colpo al cuore….. non solo Napoli, ma l’intero sud ha una scena Metal poco apprezzata e poco fluente. Siamo sempre di meno a suonarla. A Napoli negli ultimi cinque anni è sempre più isolata, non ci si capisce più niente, credici. Ma sai cosa è strano? Il fatto che quando lo si suona dal vivo la gente viene ad apprezzare e si sente coinvolta. Ci chiediamo: cosa manca allora? E’ un fenomeno veramente inspiegabile!

Per terminare questa nostra breve chiacchierata facciamo un giochino a bruciapelo, io faccio dei nomi di cibi e voi ci associate un gruppo musicale:
Spaghetti Iron Maiden
Arrosto Misto Symphony X
Pizza accidenti questa è difficile, …. Judas Priest ma quelli con Ripper, perché io sono un “Ripperiano” convinto (Lele)
E Come Champagne? Questa è facile, ovviamente Mind Key!

Ottimo ragazzi, e complimenti ancora per il vostro notevole debutto discografico, raro ascoltare un gruppo italiano all’esordio così importante. Aspettiamo vostre nuove e di ascoltare il nuovo vocalist Aurelio Fierro. Un saluto a tutti i nostri lettori
Ovviamente, un grazie a tutti coloro che ci seguono, che ci leggono in questa intervista e ci raccomandiamo di non mancare alle nostre date dal vivo, abbiamo bisogno di contatto per crescere! Ciao Flash! Open Mind!

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