Questa band al debutto arriva dalla Polonia, il loro sound è
un mix di Radiohead, Coldplay, Depeche Mode, U2 e Anathema. Non ci
sono ancora note biografiche rilevanti, il quintetto arriva da Varsavia
e si sono formati nel 2009, hanno subito attirato l’attenzione
del pubblico con un singolo, il resto è ancora tutto da scrivere.
Il singer ha una voce interessante, che mi ha ricordato vagamente
Bono, non tanto per il timbro, ma per il modo di cantare. Il loro
rock è molto post moderno e per essere un debutto si presenta
piuttosto interessante.
Il disco è avvincente, ci sono melodie carezzevoli e molto
malinconiche, ogni brano si bilancia tra intimismo e tensioni rock,
fra cavalcate elettriche e passeggiate tra umori tristi e cantautorali,
non ci sono brani che si staccano sugli altri e si avverte ancora
una certa sudditanza rispetto ai modelli citati, ma non bisogna dimenticare
che sono ragazzi che hanno tutto il tempo di crescere e di dimostrare
che le buone idee qui proposte hanno un fondamento solido. Le costruzioni
di molti pezzi sono al limite del prog, per questo il riferimento
agli Anathema dell’ultimo periodo e il gusto melodico, più
vicino al pop elitario inglese, rende sempre molto fruibile il disco.
Non ci sono grossi difetti in questo White Tones, se non quel riferimento
ai modelli che, sono convinto, col tempo sparirà.
Ho l’impressione che questi ragazzi potrebbero fare molto in
futuro, ovviamente tutto dipenderà da svariati fattori, di
cui il talento purtroppo è solo una piccola parte, ma se non
altro questo non manca di certo. GB
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