Quando
ho letto le note biografiche di questo debutto non sapevo bene cosa
aspettarmi non essendomi mai avventurato nei meandri del trip-hop,
che a dirla tutta non so nemmeno bene cosa lo caratterizzi. Ma questo
disco mi ha catturato fin dal primo ascolto, perché il gruppo
è autore di una musica ipnotica molto efficace, che unisce
sensualità e disperazione come solo i gruppi più espressivi
riescono a fare.
Il primo brano è “A Ticket to Death” e inizia come
una cantilena triste, in effetti è il pianto di una donna che
ha subito delle violenze dal marito, poi entrano le chitarre e la
malinconia diventa disperazione palpabile, da brivido. “Marvellous
Pills” parla di una società delle pillole antidepressive,
che assomiglia molto al mondo verso cui stiamo andando, è dura
fin da subito, poi si fa eterea e la voce della singer Virginie, che
ricorda la cantante dei Cranberries, sembra un serpente tentatore,
verso la fine il brano diventa oscuro e gothico come ai tempi dei
migliori Christian Death, veramente efficaci. “Mother of Pearl”
ha un bell’incedere, ma non ha la carica emotiva dei primi due
brani. In “Lilly White” Virginie assume delle tonalità
estremamente delicate su un tessuto molto malinconico, trasformando
il pezzo in una poesia urbana. “Acalmy” è un breve
intermezzo. “Inside and Beyond ha un incedere solenne con un
crescendo inquietante. Scorrevole “Exhibition Room”, ma
ora arriva il pezzo forte con il brano eponimo, un pezzo spettrale.
Più sperimentale è “Brainwashing”, con un
buon intreccio di elettronica e chitarre. “Unemotional”,
invece, è più viscerale e concreta, ma altrettanto bella.
Anonima “Echoes”, ma ecco che chiude un’altra gemma
oscura e disturbante dal titolo inequivocabile, “Insanity”.
Il cd contiene anche una buona traccia multimediale con il video spettrale
del brano di apertura, tutti i testi e link utili. Difficile aggiungere
altre parole, i Misstrip hanno prodotto un album bellissimo e inquietante
al tempo stesso. Ciascuno è libero di trarre le proprie conclusioni,
ma per me questo è un lavoro molto affascinante, a tratti morboso,
ma che sa miscelare passato e presente con una forza innovativa. GB |