Dopo
aver fatto una lunga gavetta e aver raccolto varie soddisfazioni,
gli svedesi Mister Kite hanno dato alle stampe l'interessante debutto
All In Time e dopo un paio d'anni d'attesa ecco arrivare il seguito.
Anche in questo lavoro il gruppo offre un granitico metal progressivo
sulle orme di Ark (quelli con Jorn Lande) e Pain Of Salvation, anche
se si sente che la band è cresciuta e il songwriting si è
fatto più personale.
Come suggerisce il titolo dell'album siamo su territori piuttosto
duri e cattivi, quindi il metallo scorre copioso e rabbioso fin dalla
traccia iniziale, a proposito il mio promo non ha la track list, pertanto
non posso mettere i titoli dei brani. L'intro del brano presenta delle
venature post moderne, degli inserti elettronici che creano un interessante
contrasto col riffing serrato delle chitarre, mentre il corpo della
canzone è quasi Nu Metal. La struttura della seconda traccia
ricalca la prima, ma è un brano più rilassato e melodico,
mentre a seguire troviamo una track molto sulfurea. Tutto sembra funzionare
piuttosto bene, ma alla quarta traccia inizio ad avvertire una certa
ripetitività che mi indispone. La cosa continua con la quinta
e la sesta, finalmente la ritmica vivace della settima canzone mi
risveglia un po'. L'ottava traccia è un lento molto atmosferico,
ma è pur sempre una traccia dura e malsana, che si stacca dal
resto di quanto proposto.
Un altro paio di brani chiudono l'album, un disco ben realizzato e
suonato con passione, ma che di certo non è fondamentale. GB
Altre recensioni: All in Time |