Il sunto fra Hard Rock e Progressive Rock è una scorciatoia
per arrivare alle forti emozioni che scaturiscono dalla musica. Il
perché è semplice da dire, non necessariamente servono
sempre lunghe suite per fare Prog e neppure delle distorsioni estreme
per fare dell’Hard Rock un genere da amare, un equilibrio giusto
porta al risultato in breve tempo. Noi in Italia abbiamo diversi rappresentanti
sul genere, tuttavia sempre relegato ad un pubblico di nicchia, il
quale però dimostra di naufragare dolcemente in quel mare.
Il gruppo veronese Monnalisa si forma alla fine del 2009 con il nome
di Monnalisa Smile e dopo cambi di line up, nel 2013 si stabilizza
in Monnalisa con i seguenti musicisti: Manuele Pavoni (Basso), Edoardo
Pavoni (Batteria), Filippo Romeo (Chitarra) e Giovanni Olivieri (Voce,
Tastiera). La musica a cui si ispirano varia dai Porcupine Tree, Opeth,
Rush, Dream Theater ai Queen, Led Zepplin, Deep Purple etc. etc. Si
fanno le ossa in sede live e vincono anche il “Tregnago Rock
Contest 2015”, premio che permette loro l’anno successivo
di aprire il concerto di Pino Scotto.
Il disco è formato da sette tracce, mentre l’accurato
artwork è dello stesso Edoardo Pavoni. L’immagine di
copertina è affidata a Maddalena Pastore Falghera e la foto
interna è di Mario Piemontese. La scelta del cantato è
in lingua italiana.
Sin dall’iniziale “Specchio” si denota la cura della
formula canzone, l’attenzione per le melodie supportate maestosamente
dalle tastiere. Aleggia un profumo di anni ’70 che farà
il piacere dei fans di band come Biglietto Per L’Inferno e simili,
perché quello che si ascolta in definitiva è Hard Prog.
La tecnica dimostrata è buona e mai asfissiante, proprio come
già detto per lasciare spazio alle giuste melodie relegate
alla formula canzone.
Un giro di basso apre “Il Segreto Dell’Alchimista”,
canzone energica e attenta ai passaggi tecnico strumentali che lasciano
spazio al cantato vigoroso di Giovanni Olivieri. In questo pezzo si
è al limite fra Hard Prog e Metal Prog e si resta incantati
dai giri di tastiere per lasciare spazio ad un buon assolo di chitarra.
La più breve “Catene Invisibili” mostra la band
rodata e difficilmente si resta indifferenti dinanzi al tiro del brano,
vi troverete a battere il ritmo a vostra insaputa. Il Prog Rock più
vicino al valore del suo termine si approccia in “Infinite Possibilità”,
canzone di sette minuti ricca di cambi umorali. Molto gradita dal
sottoscritto la strumentale “Oltre”, altra vetrina per
le capacità tecniche della band, dove le tastiere ancora una
volta accompagnano l’incedere del brano in maniera impeccabile,
non nascondo che a tratti mi sono venute in mente le storiche Orme.
La chitarra si esibisce in un assolo che di certo non può lasciare
indifferenti, mentre la ritmica funziona precisa e senza sbavature.
Per i più accorti di voi, noterete il ritmico battito delle
mani alla Porcupine Tree. Segue la canzone più lunga dell’album,
“Viaggio Di Un Sognatore”, basso iniziale alla Tool e
via verso un percorso fra Prog e Metal. Si chiude con “Ricordi”,
un brano più sognante, ancora una volta vicino a certi passaggi
dei Porcupine Tree per poi passare anche in ambito New Prog, tuttavia
la band resta di personalità, e questo è un fatto sia
inopinabile che positivo perché dimostra ancora una volta che
in Italia abbiamo nuove leve che portano avanti con grande personalità
la musica Hard Prog.
Complimenti anche all’Andromeda Relix, altra casa discografica
molto attenta a questi nuovi fenomeni musicali, ora resta solo a noi
saper supportare la nostra buona musica. Bravi Monnalisa. MS
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