Rock Impressions

Morsof MORSOF - Heap
Poseidon / Musea

Ho trovato la copertina in stile manga di questo disco piuttosto fuorviante, infatti suggerisce temi molto lontani da quelli trattati nel cd. Il prog di scuola Canterbury oggi è conosciuto solo dagli appassionati, le follie di artisti come i Soft Machine sono patrimonio di pochi estimatori, ma ogni tanto spunta qualche gruppo che cerca di sperimentare certe atmosfere e di ricreare un sound indefinibile.

I Morsof sono fra questi, infatti la seconda metà del loro nome viene proprio presa dal combo inglese. La formazione comprende sax, basso e batteria con il contributo di vari ospiti. La musica è molto elitaria, si tratta di lunghe improvvisazioni ad alto tasso di free jazz con poche pennellate di rock nascoste fra un tema retto dal sax e un giro roboante di basso, mentre la batteria esegue dei tempi da batticuore.

Il tutto può essere descritto come una vivace esplosione multicolore di note, anche se non c'è niente di casuale, ma tutto risponde ad una precisa esigenza espressiva: il bisogno di fare musica in totale libertà. E i Morsof riescono nel loro intento producendo un disco difficile per chi non è abituato a certe progressioni, ma allo stesso tempo facile da apprezzare, perché meno acido e indigesto di altri lavori simili. GB



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