| Gli austriaci Mosfet sono un classico quintetto e sono in attività 
            dal 2003. Si sono distinti grazie ad un death metal cantato in inglese 
            e molto coinvolgente. La loro proposta è fondamentalmente semplice, 
            un mix di rock ‘n’ roll ed heavy metal distorto al massimo, 
            tutto condito da un’attitudine fortemente goliardica, intrisa 
            di riferimenti sessuali. Loro chiamano il genere suonato Death ‘n’ 
            Roll, in realtà non c’è molto di nuovo.
 
 Il disco parte con un giro acustico molto blues, ma non bisogna lasciarsi 
            ingannare, perché come entrano le chitarre distorte ecco che 
            parte un death deciso e rovente. Il giro è lo stesso suonato 
            in acustico, ma il risultato ovviamente è molto diverso. Il 
            cantato è ruvido e cattivo, rispecchia le sfuriate metalliche, 
            ma può piacere solo agli appassionati del genere. Musicalmente 
            la band gira alla perfezione, sono una macchina da guerra e si sente 
            che hanno tanta esperienza alle spalle. In “From Rare to Done” 
            fanno il verso alla famosa “That’s the Way I Like It”, 
            tormentone disco dance dei KC and the Sunshine Band, successo del 
            1975. La resa metallica non rende giustizia all’originale, ma 
            fa sorridere molto. “Sexbot” e “Booze Boobs and 
            Bedroom Battles” hanno dei titoli che parlano da soli, vi risparmio 
            stralci molto espliciti del testo, visto tutto in un’ottica 
            goliardica si può sorridere, ovviamente è il solo modo 
            per guardare a questi contenuti. “Booze…” ha una 
            partenza in stile country ‘n’ roll, ma ancora una volta 
            arriva uno tsunami metallico a devastare tutto, alcuni passaggi mi 
            sono piaciuti molto, anche se non c’è nulla di nuovo, 
            si tratta di un canovaccio molto epic, quasi degno dei Manowar, ma 
            il testo come anticipato manda tutto in vacca. “BBQ” bene 
            o male ha la stessa struttura epica, con alcuni passaggi niente male. 
            Comunque il disco è molto compatto e viaggia come un treno 
            tgv e il gruppo è preciso come un orologio, solo deve piacere 
            il genere.
 
 Non è musica per cuori deboli, ma una sfuriata metallica di 
            pancia ad alto tasso adrenalinico. L’headbanging è assicurato 
            per tutti i true metallers, che qui possono trovare la giusta ferramenta 
            per i loro insaziabili appetiti metallici. GB
 
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