Rock Impressions

Motionless In White - Creatures MOTIONLESS IN WHITE - Creatures
Fearless
Distribuzione italiana: si
Genere: Post Hardcore / Metalcore
Support: CD - 2010
Questo sestetto viene dalla Pennsylvania e si sta imponendo per un sound fresco e particolarmente intrigante, che riesce ad mettere insieme un metal veramente violento e devastante con melodie vincenti e ben costruite, quasi come se fossero due brani sovrapposti, dove uno è funzionale all’altro. La band si è formata nel 2005 e dopo il classico periodo di assestamento, in cui ha prodotto alcuni Ep, eccola finalmente alle prove con un album completo. Le influenze del gruppo sono svariate, si va dai Cradle of Filth ai Misfist, le sigle si sprecano, dall’Horror Metalcore ad un Post Hardcore, ma come sempre queste contano poco.

L’album parte subito in quarta con uno dei brani più violento del lotto “Immaculate Miscoception”, l’avvio è un assalto sonoro senza compromessi, alcuni elementi melodici fanno comparsa dopo circa il primo minuto, con l’entrata delle tastiere, poi è tutto un rincorrersi, ma è proprio l’unione di questi due elementi che appare intrigante, le parti violente sono cantate in growl, altre in screamo, mentre quelle melodiche sono interpretate da voci pulite, l’effetto è notevole. “We Only Come Out at Night” invece parte su linee melodiche, per poi diventare aggressiva, ci sono molti cambi d’atmosfera e di tempo, il gruppo ci sa fare e li gestisce con padronanza. Il gruppo è composto da musicisti molto giovani e si sente tutta la loro forza, la loro voglia di esprimersi emerge con grande prepotenza e brani come “London in Terror” diventano dei veri e propri inni di battaglia. La title track è una botta di violenza che lascia senza fiato, anche se non tardano a spuntare delle aperture melodiche. Il disco comunque è molto omogeneo e i brani nella loro diversità sono costruiti tutti con lo stesso stile, che funziona molto bene, ma non offre più molti spunti. Ci sono brani più veloci ed altri più lenti, ma in fondo ascoltati tre o quattro pezzi, le cose non cambiano più molto.

Inizialmente pensavo di trovarmi di fronte al solito platter di metal estremo tutto uguale dall’inizio alla fine, che francamente digerisco molto poco, invece questi ragazzi mi hanno conquistato brano dopo brano, l’unione di linee melodiche ficcanti con parti più estreme mi è piaciuta. Penso che questi ragazzi faranno molta strada, basta che non si chiudano su quanto costruito in questo pur ottimo album, ma continuino a ricercare e mescolare stili diversi. GB

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