Jeffrey Sanders viene dal Massachusetts e ha dato vita a questo progetto, dove si avvale di vari guest musicians. Nel 2003 ha pubblicato un primo album autoprodotto dal titolo Lunar Ecstasy, mentre questo disco omonimo sembra essere il primo vero parto ufficiale, anche se rimane l’autoproduzione. Il sound del nostro è un mix di influenze molto originale, troviamo i Pink Floyd, i Porcupine Tree, gli Opeth più intimisti e gli Anatema, ma anche tutti quei gruppi che propongono il neo folk come i Tenhi o gli Agalloch, il tutto con dei testi impregnati di contenuti oscuri e malinconici che traspaiono anche dai titoli dei brani. Sanders propone comunque una musica piuttosto originale e intensa, che difficilmente lascia indifferenti.

Le otto tracce contenute nel cd si presentano in veste acustica, ma si sente tutto l’amore del nostro per il rock e il metal in particolare con cui Jeff è cresciuto, il suo modo di cantare tradisce le sue origini eppure la musica fluisce dolce, satura di una tristezza esistenziale molto coinvolgente e ipnotica che prende l’ascoltatore per mano e lo accompagna in percorsi introspettivi non sempre molto rassicuranti. Incombe su tutto il cd un senso di mistero e di attesa, come se dovesse scatenarsi una tempesta da un momento all’altro, non a caso troviamo un titolo come “Calm Before the Storm”, ma vi assicuro che quanto ho detto l’ho provato e ho trovato dopo il riscontro. Anche se si tratta di musica acustica, c’è una grande intensità espressiva e sono convinto che questo sia frutto di una grande sensibilità artistica.

Il nostro ha un grande senso della musica, che colpirà al cuore tutti gli appassionati dei gruppi che abbiamo citato e sono convinto che non dovrebbe essere difficile a Sanders di poter trovare un buon contratto, magari con una label come la Prophecy che ha già in rooster artisti di questo spessore. GB

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