Circa
quattro anni fa Steve Walsh e Kerry Livgren decisero di uscire dai
Kansas, lasciando il resto della band nell’incertezza, ovviamente
senza le due colonne non si poteva andare avanti col vecchio nome
(qualcuno lo fa lo stesso, ma…) e così ecco che nascono
questi Native Window, che quindi altro non sono che 4/6 dei Kansas:
David Ragsdale, Phil Ehart, Richard Williams e Billy Greer. Ma veniamo
subito alla musica, che ovviamente altro non è che la prosecuzione
di quanto fatto con la storica band americana. Il taglio di questo
nuovo album è molto song oriented e molto AOR, grandissime
melodie con strutture armoniche e ritmiche non banali, quindi lo potremmo
definire un rock melodico con marcate influenze prog.
Le intenzioni dei Native Window sono chiare fin dalle prime note di
“Money”, struttura non banale e grandi melodie, con il
ritornello poi irresistibile, che classe cristallina, il testo recita
“i soldi non contano più” ed in effetti dietro
questo progetto sembra proprio trasparire la voglia di fare musica
per il semplice gusto di farla, anche perché altrimenti avrebbero
mantenuto di certo il vecchio nome. Ottima produzione e ottime esecuzioni,
i due anni di lavorazione del disco hanno dato grandi frutti. “Still
(We Will Go On)” è ancora una volta una dichiarazione
di intenti, con delle melodie ancora splendide costruite su una base
folk e delle ritmiche articolate, ma non troppo. Le parti di violino
di Ragsdale sono pregevoli, ma tutti suonano con entusiasmo. Le magie
continuano con “Surrender” e con “The Way You Haunt
Me”, sembra proprio che l’ispirazione non sia mai venuta
meno. Anche la ballad romantica “The Light of Day” regge
il ritmo dell’album. “Blood in the Water” è
un brano hard rock, ancora una volta le melodie non sono scontate,
ma questa volta risultano meno efficaci, anche se il livello è
sempre più che buono e c’è un gustosissimo duetto
fra la chitarra e il violino. Con “An Ocean Away” si torna
a ritornelli che si stampano subito in mente, un brano radiofonico
carino. Più intensa “Miss Me”, che introduce una
moderata vena malinconica al sound del gruppo che fino ad ora è
sempre stato molto solare. Simpatica “Got to Get Out of This
Town”, mentre molto contagiosa è l’euforica canzone
finale “The Moment”.
Gran bel disco questo dei Native Window, AOR cristallino ottimamente
prodotto e splendidamente suonato, ma quel che conta di più
sono le splendide melodie create da questi veterani che non ne vogliono
sapere di gettare la spugna, per notra fortuna! GB
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